MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Almanacco del giorno: 10 ottobre, la Giornata per un mondo senza pena di morte

Il primo Stato al mondo ad abolire la pena capitale è stato il Granducato di Toscana nel 1786

Usa, un manifestante contro la pena di morte (Ansa)

Firenze, 10 ottobre 2021 - Oggi, come ogni 10 ottobre, si celebra dal 2003 la Giornata mondiale contro la pena di morte, e dal 2007 quella Europea. Attraverso dichiarazioni e accordi giuridici, la comunità internazionale si sta progressivamente avvicinando all’abolizione su scala mondiale della pena capitale, un processo che è tuttora in corso. Gli Stati europei in particolare hanno rafforzato da tempo il loro impegno a favore dell’abolizione di questa pratica disumana e crudele, soprattutto a partire dagli anni ‘80 del secolo scorso. In tal senso il Consiglio d' Europa ha svolto un ruolo determinante nel processo che ha trasformato l’Europa in uno spazio libero dalla pena di morte sin dal 1997.

Se la pena di morte è sempre esistita in tutti gli antichi ordinamenti, idee contrarie si erano già manifestate fin dal Medioevo in circoscritti ambiti teologici e filosofici. Ancora oggi però, alcuni Paesi continuano a contemplare la pena capitale nel proprio ordinamento giuridico, e ad applicarla per i reati più gravi. Se nel 2021 risulta essere ancora in vigore in alcune nazioni, già nel lontano 30 novembre del 1786 il Granducato di Toscana - primo Stato al mondo - decise di abolirla formalmente e legalmente, insieme alla tortura. La ricorrenza dello storico e rivoluzionario codice penale adottato dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, viene celebrato ogni 30 novembre, giorno della promulgazione del Codice Leopoldino, con la Festa della Toscana. Che a partire dal 2000, anno in cui venne istituita dal Consiglio regionale, vuole ricordare quell’evento straordinario e affermare l'impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, come elemento costitutivo dell’identità della Toscana.

La pena di morte è un atto “conveniente solo ai popoli barbari” scriverà il Granduca. Ad ispirare il suo innovativo codice penale, era stata, tra le altre, l’opera principale di Cesare Beccaria: il trattato ‘Dei delitti e delle pene’. In quello che è considerato tra i testi più influenti della storia del diritto penale, il giurista, filosofo, economista e letterato, nonché  nonno materno di Alessandro Manzoni, conduce un’analisi politica e giuridica contro la pena di morte e la tortura.  “Se dimostrerò non essere la morte né utile né necessaria – scrive Beccaria - avrò vinto la causa dell’umanità”. Un messaggio recepito per la prima volta nella storia dal Codice Leopoldino, che all’articolo 51 reciterà: “Abbiamo veduto con orrore con quanta facilità nella passata Legislazione era decretata la pena di Morte per Delitti anche non gravi…e avendo altresì considerato che una ben diversa Legislazione potesse più convenire alla maggior dolcezza e docilità di costumi del presente secolo, e specialmente nel popolo Toscano, Siamo venuti nella determinazione di abolire come Abbiamo abolito con la presente Legge per sempre la Pena di Morte contro qualunque Reo”. Il 18 dicembre 2007 l’Italia si è arrogata un altro importante merito, quando l’Onu ha approvato, su sua proposta, una storica risoluzione per la moratoria universale della pena capitale: un’ulteriore tappa di questo importante cammino di civiltà.

Nasce oggi

Giuseppe Verdi, nato il 10 ottobre 1813 a Roncole di Busseto, Parma. È stato compositore e senatore italiano, universalmente riconosciuto come uno dei più grandi operisti di tutti i tempi. È stato autore di alcune tra le composizioni più rappresentate al mondo, da Nabucco alla Traviata, da Otello a Falstaff. Tra le curiosità: Verdi era contrario alla generale tendenza di innalzare l’intonazione, e mentre nel 1859 il governo francese uniformava le intonature a 435 Hz, in Italia il Maestro, insieme ad altri musicisti, progettava di stabilire come misura standard i 432 Hz. Ecco cosa disse a sostegno della sua proposta: “La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome La a Parigi o a Milano dovrebbe diventare un Si bemolle a Roma?”.  L’accordatura verdiana è anche detta ‘Aurea’ poiché la frequenza a 432 Hz la ritroviamo nella natura: non è un caso che persino nelle tombe egizie siano stati ritrovati strumenti musicali accordati a tale intonazione.

 

Maurizio Costanzo