Conte contro Sarri nel big-match. La sfida è partita da qui

Domenica il big-match Inter-Juventus. In panchina i due allenatori che si avvicendarono nell'Arezzo 2006-2007 in una stagione sfortunatissima

Maurizio Sarri e Antonio Conte

Maurizio Sarri e Antonio Conte

Arezzo 4 ottobre 2019 -  Conte contro Sarri.. Una sfida nella sfida del big-match Inter-Juventus di domenica sera. Prima contro seconda, di fronte le corazzate del calcio italiano, ma anche i due tecnici che 13 anni fa, nel 2006-2007 si alternarono sulla panchina dell’Arezzo che con due allenatori così e una buona squadra, retrocesse clamorosamente in serie C, anche se sul campo, è bene ricordarlo, gli amaranto, il cui capitano era Di Donato, si erano salvati. Costarono carissimi i sei punti di penalizzazione, peraltro ingiusti, in quella torrida estate di calciopoli. Il club amaranto venne punito per discorsi, chiacchiere, senza prove vere per la partita con la Salernitana del maggio 2005. Ingiustizia sportiva. Antonio Conte, allora giovanissimo, 37 anni, fu voluto dall’allora e anche attuale direttore generale Ermanno Pieroni. Una sequela di rigori sbagliati, il fardello della penalizzazione che diventava sempre più pesante, costarono la panchina a Conte l’ultimo giorno di ottobre, dopo la sconfitta di Cesena. Il presidente Mancini premeva per l’esonero e Pieroni allora scelse Maurizio Sarri, all’epoca 47 anni, giovane ma non giovanissimo, una lunga gavetta nelle serie inferiori prima del Pescara in B. L’uomo di Vaggio, paese diviso fra le province di Arezzo e Firenze provò la svolta e arrivarono anche risultati che più volte Sarri ha definito fra i primi dieci della storia amaranto: il pari in rimonta 2-2 a Torino con la Juventus, lo stesso risultato a Napoli, il successo col Milan nel ritorno di Coppa Italia e semifinale sfiorata, ma qualche pareggio di troppo, il fardello del meno sei, non permisero la rimonta che si sperava e dopo la sconfitta di Trieste, Mancini esonerò Sarri che apprese la notizia alla radio in pullman e fece una telefonata non certo amichevole al patron. Tornò Conte e dopo un paio di risultati negativi la squadra era a meno 10 dai playout. Tutto finito? Macchè, il Conte bis era un’altra storia. Credeva nella missione impossibile e nelle ultime 11 partite l’Arezzo vinse 8 volte, pareggiò 2 e perse solo con la Juventus, che giocò a tutto gas al Comunale e invece all’ultima giornata fece una prestazione deludente con lo Spezia che beffò un Arezzo che sul campo si sarebbe salvato. A Treviso, quel maledetto 10 giugno 2007, Conte era furioso con la Juventus, lui juventino doc. Ma senza quel meno sei ingiusto, non ci sarebbero stati problemi. Da quel giorno Conte e Sarri, anche se in modo diverso hanno compiuto un gran percorso e domenica poco dopo Arezzo-Monza, saranno uno di fronte all’altro nell’attesissimo big-match di San Siro. Le differenze fra i due tecnici? Il giudizio di Pieroni non fa una grinza: «Conte ha una voglia di vincere incredibile e la trasmette alla squadra e all’ambiente. E’ un motivatore straordinario. Sarri è un grande insegnante di calcio, un maestro, è meticoloso. Sono diversi ma fra i migliori allenatori in assoluto al mondo».

Fausto Sarrini