Castiglia già leader: "Arezzo sulla strada giusta"

Parla l’esperto centrale difensivo: "Sono il più anziano quindi sento la responsabilità di creare, insieme agli altri veterani, un gruppo coeso"

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di Luca Amorosi

Esperienza e qualità al servizio dell’Arezzo. Luca Castiglia arriva in amaranto con un curriculum importante e la consapevolezza di dover essere un leader carismatico per i più giovani e un punto di riferimento tecnico nel centrocampo che ha in mente Paolo Indiani. I primi giorni di preparazione, complice il gran caldo, sono duri, ma Castiglia è sicuro che sia stato intrapreso il percorso giusto: "Sono il più anziano in rosa quindi sento la responsabilità di creare, insieme agli altri ‘veterani’, un gruppo coeso e che sia focalizzato su un unico obiettivo. Non è una cosa automatica, perché siamo tutti nuovi, ma penso che ci riusciremo presto perché mi sembrano tutti ragazzi seri e in gamba". Insieme all’aretino Andrea Settembrini, formerà una coppia di assoluto valore per la categoria: "Con Andrea siamo compagni di stanza e abbiamo instaurato subito un ottimo rapporto. Per noi sarà importante calarci subito nella mentalità giusta per la categoria ma anche creare quella forza trainante per il resto del gruppo facendo capire che tutti devono prendersi la loro parte di responsabilità. Ci vorrà del tempo e servirà lavorare tanto, ma siamo sulla buona strada".

La storia professionale del centrocampista classe ’89 nato a Ceva, provincia di Cuneo, decolla nel settore giovanile della Juventus, la sua squadra del cuore, con cui esordisce addirittura in serie A nel 2008 e nella fase a gironi di Champions League l’anno successivo. Dopo qualche stagione di assestamento in C, trova la sua dimensione in serie B con le maglie di Vicenza, Empoli (con cui conquista una promozione in serie A) e Pro Vercelli. Con le bianche casacche disputa quattro stagioni da protagonista con oltre 120 presenze prima di passare alla Salernitana e scendere di categoria con le maglie di Ternana, Padova, Modena e Piacenza. Una carriera itinerante che alla fine l’ha portato per la prima volta anche in serie D: "Il calcio negli anni è cambiato molto, adesso anche in C si preferisce far giocare tanti giovani e quindi chi ha qualche anno in più e si ritrova svincolato rischia di rimanere a spasso. Anche a costo di scendere di categoria, ho accettato la proposta di una piazza ambiziosa come Arezzo, perché tutti me ne hanno parlato benissimo. Ci ho pensato davvero poco".

Il lavoro sul campo, intanto, prosegue a ritmi serrati: due allenamenti al giorno, la mattina alle 9,30 e il pomeriggio alle 17,30, sempre sotto lo sguardo vigile del direttore Paolo Giovannini, che due giorni fa ha festeggiato il compleanno tra Comunale e antistadio. Ieri, all’interno dello stadio, il preparatore atletico Pecorari ha messo sotto torchio il gruppo con una serie di test e ripetute sulla media distanza, mentre sul campo "Lebole", Indiani e il vice Vettori hanno svolto delle esercitazioni specifiche con i terzini.

"Abbiamo iniziato nel migliore dei modi – ha spiegato Giovannini – All’interno dello spogliatoio vedo grande sintonia e voglia di fare, una piacevole conferma delle sensazioni avute in sede di mercato".