Arezzo, Cutolo: "Il ripescaggio? Io ci credo"

Intervista al capitano alla ventunesima stagione da giocatore: "In serie D o in serie C dovremo essere protagonisti dopo la retrocessione"

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di Federico D’Ascoli

Guardare avanti e dimenticare, sul campo, la retrocessione. Aniello Cutolo è uno dei due giocatori rimasti dalla stagione fallimentare insieme a Paride Pinna. Domani c’è il raduno della squadra allo stadio. Poi il ritiro a Pieve Santo Stefano fino al 7 agosto con il nuovo allenatore Marco Mariotti. Bisognerà invece aspettare martedì per sapere se la serie C resterà un miraggio o diventerà realtà. Prima il Collegio di garanzia del Coni, poi il Consiglio della Federcalcio stabiliranno le squadre escluse dal campionato e quelle ripescate.

L’Arezzo si trova su un filo sottile tra estasi e delusione. Super Nello, il capitano delle ultime stagioni amaranto, però, ci crede: "La società ha fatto tutti i passi necessari per l’iscrizione. Adesso non resta che aspettare e sperare, Di sicuro dovremo riscattare la retrocessione con un grande campionato, in qualsiasi categoria ci troveremo a giocare".

Cutolo, dopo venti stagioni di onorato servizio fra i professionisti, rischia di scendere per la prima volta fra i dilettanti...

"Non sarà un problema, sappiamo che dobbiamo alla città un campionato da protagonisti e la presenza di avversarie di livello come il Siena, il Prato, la Pistoiese, la Lucchese e il Livorno. Mi piange il cuore a pensarci. Sarà uno stimolo in più a garantire al club una stagione in cui l’imperativo sarà vincere".

Un risarcimento per una retrocessione assurda, con un organico che non era da ultimo posto. Facciamo un passo indietro: cosa è mancato all’Arezzo per raggiungere i playout?

"È una ferita che ancora mi fa male: chi mi conosce lo sa bene. Purtroppo non siamo stati continui nei risultati: dopo la splendida prestazione con la Vis Pesaro a quattro giornate ci siamo spenti, quello che è successo a Cesena è frutto della mancanza di coraggio, della paura di non farcela".

Acqua passata: la nuova stagione è alle porte. I punti fermi per ora, oltre a lei, sono Pinna e Mariotti. Che ci dice del nuovo allenatore?

"Un professionista esperto della categoria che conosce giocatori e situazioni meglio di ogni altro. Alla presentazione mi ha fatto una buona impressione, ci sarà modo di conoscerci meglio. Di sicuro è un gran lavoratore e ha sempre lavorato per squadre ambiziose: nessuno potrà tirarsi indietro".

Se davvero l’Arezzo fosse riammessa in serie C, Mariotti sarebbe al debutto.

"Arezzo è una città che ha tenuto a battesimo tanti giovani allenatori che poi hanno spiccato il volo: penso a Conte e a Semplici, ad esempio. Credo che per Mariotti sarà l’ambiente giusto per far vedere il suo valore anche in una categoria che non ha mai frequentato. Non si dimentichi che Mariotti vanta collaborazioni in piazze importanti come vice allenatore, tra cui anche Arezzo. Non avrà problemi ad ambientarsi".

Aggregati alla prima squadra ci sono i fratelli Marras, frutto di quel settore giovanile che ha vinto lo scudetto della Primavera 3. In serie D i giovani sono fondamentali.

"La vittoria dello scudetto ci ha reso un po’ meno amara la retrocessione anche per la proprietà. Ora questi ragazzi dovranno far vedere di che pasta sono fatti, in qualsiasi categoria giocheremo".

Potrebbero tornare i tifosi allo stadio Comunale dopo un campionato nell’acquario a porte chiuse...

"Ci sono mancati molto perché sono attaccatissimi alla maglia. Adesso dobbiamo fargli ritrovare l’entusiasmo con la promessa di giocare sempre con le unghie e con i denti per onorare la maglia amaranto".