Arezzo a caccia di sogni: i dubbi di Indiani

Gli amaranto cercano la quarta vittoria di fila, un dubbio in difesa e uno in attacco per l’allenatore: Polvani o Lazzarini, Gaddini o Convitto

Migration

di Andrea Lorentini

Due ballottaggi aperti nell’Arezzo alla vigilia del derby di domani contro il Terranuova Traiana: Polvani o Lazzarini, Gaddini o Convitto. Uno in difesa, l’altro in attacco. Per il resto Paolo Indiani confermerà, sostanzialmente, in blocco l’undici che ha iniziato il derby contro la Sangiovannese. Davanti a Trombini, Pericolini e Poggesi presidieranno le fasce, al centro Risaliti non si tocca. E’ lui il leader difensivo. Al suo fianco fino adesso ha sempre giocato Lazzarini che si è ritagliato uno spazio importante complice proprio l’infortunio di Polvani nella fase di preparazione. Mezzala adattata dietro, si è scoperto anche marcatore scavalcando nelle gerarchie l’altro centrale Bruni.

Adesso che Polvani sta ritrovando il ritmo partita e mettendo minuti sulle gambe, si apre la concorrenza. L’ex Ravenna ha giocato un tempo a Figline dimostrando di essere ormai a posto. Indiani lo sta inserendo gradualmente e domani potrebbe arrivare la sua occasione dal primo minuto. Lazzarini, in ogni caso, resta un jolly prezioso in grado di ricoprire più ruolo. Centrocampista, terzino, difensore centrale. Un risorsa fondamentale. Concorrenza serrata, ma leale anche quella tra Convitto e Gaddini. Nelle prime due giornate è partito titolare il 2002 ex Borgosesia, contro la Sangiovannese è toccato all’esterno siciliano.

A livello numerico Gaddini è già andato in rete due volte, Convitto una. Entrambi offrono garanzie ad Indiani. Al di là di chi inizierà contro il Terranuova possono essere letali anche subentrando a gara in corso quando gli avversari sono più stanchi e le squadre si allungano. Il tridente sarà completato da Diallo e Pattarello. Nessun dubbio, invece, a centrocampo dove capitan Settembrini e Damiani giostreranno a fianchi di Castiglia. E proprio il regista scuola Juve si è espresso sull’ottimo avvio di stagione dell’Arezzo. "Abbiamo fatto un’ottima preparazione per essere pronti per l’inizio. A livello di gruppo ci siamo subito compattati anche se eravamo tutti nuovi e sopratutto abbiamo cercato di far capire immediatamente ai giovani l’importanza di essere ad Arezzo. Non dobbiamo, naturalmente, accontentarci perché la strada è ancora molto lunga. I risultati che stiamo ottenendo sono frutto del lavoro. Personalmente mi sento sempre meglio con il passare della partite – sottolinea poi Castiglia - Ci metto un po’ ad entrare in forma".

Si sofferma anche sul pubblico."Mi avevano descritto questa come una piazza passionale e devo confermarlo. L’apporto dei tifosi è splendido. Sembra sempre di giocare in casa anche quando siamo in trasferta. E’ gratificante oltre che bello". Del momento degli amaranto ha parlato anche Nello Cutolo, intervistato da un sito specializzato sulla serie D

"Ci sono tante insidie: il campionato non si vince a settembre e neanche a gennaio - ha dichiaro il braccio destro di Giovannini - tra marzo ed aprile si inizierà a capire qualcosa. Noi sappiamo quello che abbiamo fatto: Giovannini ha curato davvero tutto nei minimi dettagli per vincere il campionato, siamo l’Arezzo e non possiamo nasconderci. Sappiamo che è lunga, ci sono squadre attrezzate: Livorno, Pianese, Poggibonsi, il solito Gavorrano. Noi pensiamo a fare il nostro percorso, siamo convinti di poter arrivare in fondo, abbiamo una rosa completa ed uno staff di livello superiore: non è presunzione, Indiani ed il suo staff sono conosciuti da tutti". Cutolo ha parlato anche del prossimo impegno contro il Terranuova Traiana: "Sono partite sempre particolari: quando le squadre affrontano l’Arezzo, tra l’altro in un paese a 30 km da noi, hanno tantissimi stimoli".