Francesco Marinari
Twitter: @framar1977

Genova, 21 settembre 2013 - Il Livorno pareggia zero a zero contro il Genoa, strappando un punto molto pesante in un Marassi sempre caldissimo per un ambiente che incute sempre timore. Anche per questo, e alla luce di una partita non sempre lucidissima, il pari è una mezza vittoria per il team di Nicola, che si affida al collaudato 3-5-2 con davanti la coppia Paulinho-Emeghara. Clamoroso comunque resta il gesto atletico del portiere amaranto Bardi nel finale: colpo di testa violentissimo di Calaiò nello specchio, poi colpo di reni dell'estremo difensore che salva il risultato. Sulla partita, Nicola ha parlato di un match "ben giocato, anche se ci sono ancora tanti punti da fare per la salvezza" (LE INTERVISTE).

Non è sempre domenica per il Livorno, per usare un gioco di parole. Ovvero, non sempre gli amaranto possono portare a casa i tre punti come avevano fatto nei due match precedenti contro Catania e Sassuolo. Certo, a ben guardare il Livorno avrebbe potuto puntare a qualcosa di più del punticino se avesse affondato nel primo tempo.

Sì perché il Genoa è stato onestamente modesto nei primi 45': pochissimi spunti da un Lodi in confusione e, di conseguenza, Gilardino e Calaiò spesso isolati. Gli amaranto hanno però mostrato soprattutto nel primo tempo poca lucidità. Soprattutto a centrocampo, dove Greco e Mbaye sul centro-sinistra non sono riusciti a sfondare. Mentre in attacco Manfredini ha preso benissimo le misure a Emeghara, disinnescando l'ex Siena (che pure ha sbagliato un gol quasi a porta vuota) e costringendo nel finale Nicola a sostituirlo per Siligardi.

L'innesto di Duncan al posto di Biagianti zoppicante nel primo tempo non cambia gli equilibri in campo. Anzi, nella ripresa dopo una fiammata del Livorno è il Genoa che prova a fare la partita, con una conclusione a testa per Gilardino e Matuzalem. Ma soprattutto con Calaiò il cui tiro viene salvato sulla linea da Coda, che evita in questo modo anche la possibile zampata di Gilardino pronto in agguato.

Il Livorno comincia a quel punto a sentire la mancanza di Emerson e delle sue impostazioni, del suo ritmo. Il giocatore ai box può solo guardare dalla panchina, Nicola non lo rischia. Gli ultimi dieci minuti sono una battaglia. Il Genoa si ricorda di aver vinto 3-0 nel derby di una settimana prima contro la Sampdoria e cerca insistentemente i tre punti.

Eppure, questo zero a zero va contro tutte le statistiche. Contro quelle di Gilardino, che aveva segnato fin qui sette gol in otto partite di serie A contro il Livorno. E contro quelle degli amaranto, che avevano sempre segnato in casa del Genoa negli ultimi match. Alla fine, un match non irresistibile, ha comunque riscritto a modo suo la storia delle statistiche. Per Spinelli e Nicola, che del Genoa sono stati rispettivamente presidente e calciatore, un pareggio salomonico è la migliore delle vie d'uscita. Il Livorno, per una notte, aggancia a sette punti la Juventus, l'Inter e la Fiorentina. I sogni non costano niente, in attesa di nuove sfide e, sperano i tifosi amaranto, nuovi trionfi.

L'ANALISI DI ALESSANDRO ANTICO - Il Livorno sa gestire la sofferenza