Isola del Giglio (Grosseto), 18 settembre 2013 - Dopo il raddrizzamento della Costa Concordia c'è ancora molto da fare: per ora si sta ancora procedendo con la presa di coscienza dei danni registrati subito dopo la messa in asse della nave. Le ricerche dei dispersi inizieranno domani, nel tardo pomeriggio o sera: secondo le ultime informazioni raccolte da SkyTg24, sono in arrivo le squadre di sommozzatori che si occuperanno delle ricerche, domani sarà costituito il team che salirà sulla nave per le  prime perlustrazioni.

Kevin Rebello e Elio Vincenzi con la figlia Stefania, familiari delle due vittime della Concordia i cui corpi risultano ancora dispersi, sono saliti stamattina su un'imbarcazione della Capitaneria di porto per avvicinarsi al relitto. 

"Abbiamo avuto un incontro con la Guardia costiera ed oggi mi sento ancora più fiducioso che il corpo di mia moglie possa essere ritrovato", ha detto Elio Vincenzi, marito di Maria Luisa Tricarichi, la donna originaria di Leonforte (Enna) ma residente ad Augusta (Siracusa), dispersa il 13 gennaio 2012, nel naufragio della Costa Concordia. Vincenti è ritornato sull'isola del Giglio con la figlia Stefania che era a bordo sula Concordia con il fidanzato, la madre e un'amica di questa, Luisa Virzì. I due giovani erano saliti su una scialuppa di salvataggio, mentre la madre e la Virzì rimasero a bordo della nave. Il corpo della Virzì, dipendente del Comune di Enna era stato trovato 2 settimane dopo il naufragio.  "Mia figlia - ha aggiunto Vincenti - è molto provata e rivedere la nave in piedi l'ha fatta piangere ripensando a quei tragici momenti di quella notte. Le operazioni per raggiungere alcune aree della nave che non sono state ancora esplorate inizieranno nel tardo pomeriggio o domattina". 

"A distanza di tempo rivivo con terrore quei momenti. Tornare qui è stato duro ma spero almeno che il corpo di
mia madre sia ritrovato", ha detto Stefania Vincenzi, 18 anni, la figlia di Maria Luisa Tricarichi, con la voce rotta dal pianto.  La giovane è tornata, non senza sofferenza, sull'isola del Giglio, insieme al padre Elio che tenta inutilmente di consolarla. "Mia figlia - spiega - è molto provata: quando ha rivisto la nave è scoppiata a piangere, anche perché ha ripensato a quella tragica notte". Fu infatti la madre della ragazza a cedere il posto nella scialuppa alla figlia e al fidanzato che riuscirono così a salvarsi.

"Abbiamo avuto un incontro con la Guardia costiera - dice il marito della donna - ed oggi mi sento ancora piu' fiducioso". Anche la figlia Stefania spera, dopo avere annunciato due mesi fa di volere esaudire l'ultimo "desiderio" della madre: la partecipazione alle selezioni di Miss Italia. "Eravamo d'accordo - ha spiegato - che a 18 anni avrei partecipato al concorso e lei mi avrebbe seguito passo passo. Faccio tutto come se lei ci fosse ancora''.

Rebello è il fratello di Russell, che faceva parte dell'equipaggio della Concordia, mentre Vincenzi è il marito di Maria Grazia Tricarichi, la passeggera siciliana che si trovava sulla nave per il suo 50esimo compleanno.
 

I tre familiari dei dispersi, una volta avvicinati alla nave, sono stati fatti salire su un gommone che li ha portati a pochissima distanza dalla parte riemersa del relitto, di fronte alla zona dove si ipotizza possano trovarsi i resti dei loro cari. A quel punto, Kevin ha gettato dei fiori bianchi all'interno del relitto e Stefania un'orchidea. "Abbiamo potuto quasi toccare la Concordia -ha aggiunto l'uomo- e ci sono stati regalati due pezzi di quelle cime che salvarono la vita a centinaia di persone".

Al loro ritorno in porto sia Kevin sia Elio stringevano in mano dei pezzi delle cime della Concordia. ''Questi - ha detto Elio - hanno salvato tante persone. Abbiamo chiesto che ce li dessero e ci hanno risposto di si'''.

Quando inizieranno le ricerche? ''Non si sa, domani, forse dopodomani - ha detto Kevin - I sommozzatori sono pronti già da ieri. Tutti aspettiamo e speriamo''.

AGGIORNAMENTI ARPAT: NESSUNA CONTAMINAZIONE ACQUE INTORNO ALLA CONCORDIA

I rilevamenti effettuati da ARPAT, circa 5 ore dopo l'inizio delle operazioni di raddrizzamento del relitto non hanno evidenziato fenomeni di contaminazione delle acque. I risultati sono incoraggianti in quanto durante le prime fasi delle operazioni era prevedibile la fuoriuscita di una certa quantità di acque interne. I punti indagati sono stati quattro: in prossimità della prua, a metà strada fra la prua ed il molo del faro rosso, fuori dalla zona di interdizione direttamente dal Poseidon e presso il dissalatore.

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