Isola del Giglio (Grosseto), 15 gennaio 2012 - Come un nuovo Titanic, cento anni dopo dalla tragedia del transatlantico: 1912-2012. Il naufragio della Costa Concordia a poche decine di metri dalla costa dell'Isola del Giglio, di fronte al porto, è l'incidente più grave affrontato dalla marineria italiana nell'ultimo secolo.

Tre i morti e quaranta feriti tra i 4.229 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio durante le drammatiche fasi dell'affondamento. Due persone intrappolate nella nave rispondono ai soccorritori dei vigili del fuoco. Questi ultimi hanno raggiunto i naufraghi, due asiatici nella cabina 838. Si tratta di due sposini sudcoreani, entrambi trentenni. Altri lamenti si sentono dal ponte 3. I vigli del fuoco stanno cercando di prendere contatto con possibili nuovi sopravvissuti. I passeggeri sono stati portati fuori e salvati. Non ce l'hanno fatta invece due turisti francesi, Francis Servel e Jean Pierre Micheaud e un membro dell'equipaggio, il peruviano Thomas Alberto Costilla Mendoza. Mentre intanto il comandante della nave, Francesco Schettino, 52 anni, è stato arrestato. Omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave: sono i reati contestati al comandante ma anche al primo ufficiale di plancia Ciro Ambrosio. "Il comandante si è avvicinato in maniera maldestra all'isola", ha poi detto il procuratore. Che ha aggiunto: "Ha abbandonato la nave alle 23.30, quando ancora molti passeggeri erano sulla nave". La convalida del fermo è attesa per l'inizio della prossima settimana.

E' stata posta sotto sequestro la nave Costa Concordia, cosi' come la scatola nera che ha registrato le comunicazioni con la capitaneria di porto di Livorno. L'impatto sullo scoglio e' avvenuto alle 21:45 di ieri ''ma - ha detto il procuratore Francesco Verusio - non e' stata avvertita subito la capitaneria''.

LA CONTA DEI DISPERSI

Ma il dramma è dei dispersi: dovrebbero essere una cinquantina, ma il numero si modifica di ora in ora, perché alcuni dei turisti che mancavano all'appello sono stati ritrovati, dopo essere stati aiutati dalla popolazione di Isola del Giglio. Che nella notte tra venerdì e sabato, quando è avvenuto l'incidente, ha soccorso insieme alla Guardia Costiera di mezzo mar Tirreno e ai volontari le almeno quattromila persone che, anche grazie alle scialuppe di salvataggio, sono sbarcate sull'isola. Persone impaurite, infreddolite, alcune recuperate in mare, dove erano cadute durante lefasi dell'evacuazione della nave.

COSA E' ACCADUTO? LA RICOSTRUZIONE

La ricostruzione del drammatico incidente è affidata alla Guardia Costiera, che ha interrogato a lungo all'Isola del Giglio il comandante della nave, Francesco Schettino, che adesso si trova in stato di fermo ed è interrogato dal procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio. Due le inchieste in corso. Ci sarebbero stati due boati, come hanno raccontato i passeggeri: sarebbero i due urti che lo scafo avrebbe avuto con gli scogli nei pressi dell'isola.

''Mentre navigavamo ad andatura turistica abbiamo impattato uno sperone di roccia che non era segnalato. Secondo la carta nautica, doveva esserci acqua a sufficienza sotto di noi'', ha detto il comandante difendendosi.

La nave, partita da Civitavecchia per un giro nel Mediterraneo, che avrebbe toccato alcuni luoghi da favola del Mare Nostrum, era diretta a Savona. Tanti turisti a bordo. Un migliaio di italiano ma anche piu' di 2mila stranieri provenienti da ogni parte del mondo. Nell'elenco fornito dalla compagnia figurano 989 passeggeri italiani, 569 tedeschi, 462 francesi, 129 americani, 177 spagnoli, 127 croati, 108 russi, 91 sudamericani di vari Paesi, 74 austriaci, 69 svizzeri, 46 giapponesi, 42 olandesi, 33 ucraini, 30 sudcoreani, 13 taiwanesi, 12 canadesi, 11 portoghesi e 9 turchi. A questi vanno aggiunti piccoli gruppi di turisti provenienti da una trentina di altri
Paesi. Dei 989 italiani, circa 40 sono toscani, 1 dell'Umbria, 140 lombardi, 70 dell'Emilia Romagna e
20 della Liguria.
 

In totale a bordo c'erano 3216 passeggeri e 1118 membri dell'equipaggio. Al passaggio dall'isola del Giglio, per cause che ora sono al vaglio, si sarebbe avvicinata troppo alla costa. Da qui l'urto contro gli scogli, che hanno aperto una falla di diversi metri sul fianco sinistro della nave.

A quel punto la Costa Concordia avrebbe proseguito fin davanti al porto di Isola del Giglio, girandosi su sé stessa e adagiandosi a pochissimo dagli scogli stessi. Immediato il soccorso della gente dell'isola, circa settecento persone. Sono state aperte chiese, case, alberghi, mentre venivano portati i primi generi di conforto.

IN SALVO I PASSEGGERI

Tutte le forze di Protezione Civile hanno assistito i passeggeri, con i traghetti locali che hanno iniziato dalle prime luci dell'alba la spola per trasportare i passeggeri a Porto Santo Stefano, sulla terraferma. Qui è stato allestito un punto di primo soccorso. ''Una tragedia di dimensioni apocalittiche che si e' verificata di fronte alla nostra Isola e che ci ha messi duramente alla prova segnandoci profondamente'', ha sintetizzato Sergio Ortelli, un esausto
sindaco del Giglio.

Decine le testimonianze di chi ha pensato di morire, con la nave che ha oscillato a destra e sinistra. Diverse persone contuse e con fratture. L'incidente è accaduto all'ora dicena.Piatti e suppellettili sono volate via, mentre un blackout ha disorientato tutti ancora di più. Non tutte le scialuppe sono state utilizzabili, a causa dell'inclinazione repentina della nave.

PARLA COSTA CROCIERE

Costa Crociere in serata ha diffuso una dichiarazione del direttore generale, Gianni Onorato, che ha seguito la vicenda direttamente dal Giglio: la nave Costa Concordia ''in regolare navigazione da Civitavecchia a Savona'' ha urtato uno scoglio, il comandante in quel momento era sul ponte. 'Non siamo in grado di dare risposta a tutte le domande perche' le autorita' competenti con la nostra fattiva collaborazione stanno cercando di accertare le ragioni di questo incidente'' sottolinea Onorato.

SI LAVORA SUL RELITTO

Intanto è lungo il lavoro di vigili del fuoco e Capitaneria all'interno della nave. Nuclei speciali si sono calati all'interno della nave ormai coricata su un fianco. Se però i vigili del fuoco riescono a entrare nella parte emersa, sarà più difficile riuscire a raggiungere la parte sott'acqua. I sommozzatori della Guardia Costiera hanno intanto recuperato la scatola nera della nave. Le ricerche all'interno del relitto sono state sospese in serata, intorno alle 23.

La Costa Concordia è un mostro dei mari, la più grande delle navi Costa, con numeri da vero transatlantico. Il suo varo, nel 2006, fu funestato dalla tradizionale cerimonia della bottiglia, che non si spaccò: un segno di sventura per i lupi di mare.

INCUBO PER L'AMBIENTE

Ora si teme il disastro ambientale: migliaia di litri di gasolio sono nei serbatoi della nave di fronte al Giglio, anche se sono gia' arrivati in Toscana tecnici specializzati dall'Olanda ''per debunkerare, cioe' aspirare dalla nave Costa Concordia il carburante presente nei serbatoi'' cosi' da scongiurare la fuoriuscita.

POLEMICHE IN RETE

Infuriano intanto le polemiche sulla Rete: dibattito acceso su Twitter e Facebook, dove sono stati postati anche messaggi di pubblica utilità. In tilt, per le informazioni, il sito di Costa e anche quello di Giglionews, quotidiano online dell'isola preso d'assalto dai navitatori telematici.

A sera intanto i turisti salvati hanno ripreso la strada di casa. Un grosso contingente di spagnoli è stato accompagnato a Fiumicino e imbarcato sui voli per la penisola iberica. Altri passeggeri, circa 1500, sono stati già accolti a Savona, al Palacrociere, dove sono arrivati con bus messi a disposizione dalla compagnia e da Tiemme, la società di trasporti maremmana.

Intanto l'incubo della conta dei dispersi continua, dopo le commosse parole del sindaco di Orbetello: qui il palazzetto comunale sarebbe stato allertato per accogliere la camera mortuaria.