Fiorentina, Corvino: "Torno a casa per lottare al vertice. Il ds è Freitas"

Firenze, 6 giugno 2016 - E arrivò (di nuovo) il giorno di Pantaleo Corvino: "Qui mi sento meravigliosamente a casa, tra amici. L'ho sentito nel momento in cui ho varcato la porta dello stadio, quando sono entrato nelle stanze che mi hanno visto lavorare per sette anni, quando sono entrato in sala stampa e ho visto i vostri volti".

Il "nuovo" direttore generale dell'area tecnica della Fiorentina è commosso, emozionato ("come undici anni fa quando arrivai per la prima volta") e dimostra il suo essere attento a certi valori, decidendo di indossare la sciarpa del Viola Club Fantechi che gli fu donata dal compianto Mario Ciuffi: "un signore e un grande tifoso".

Corvino parla a braccio, ringrazia la proprietà  e saluta l'ex ds Pradé. Sugli obiettivi è chiaro: "Vogliamo lottare per il vertice, a me, alla società, ai tifosi a tutti voi manca un trofeo, vincere qualcosa. Il sogno è riuscire a vincere qualcosa".

Corvino parla del suo rapporto con l'allenatore Paulo Sousa ("è un valore aggiunto, sono in piena sintonia con lui") e annuncia che il diretttore sportivo sarà un altro portoghese, ma non il Rui Costa di cui si era parlato: "Sarà Carlos Freitas (la scheda), lo seguo da tempo. Rui Costa? Ho grande stima, ma non l'ho mai contattato per venire qui".

Nello staff anche Martin Jorgensen, soprattutto per scovare giocatori dell'area scandinava. Ancora sugli obiettivi: "Tutto quello che faremo lo faremo con l'obiettivo di lottare al vertice, sempre tenendo conto del fair play finanziario". E quando gli viene chiesto un riferimento artistico (Corvino è appassionato di arte) per descrivere questa avventura in viola, parla di "arte povera" (inevitabili i risolini e il brusio tra i giornalisti) spiegando così: "Io e Sousa dobbiamo essere come due contadini che si alzano presto e con il lavoro duro ottengono risultati".

Centrale, come sempre per Corvino, l'interesse per il settore giovanile a cui si affianca la necessità di rendere la squadra più "italiana" di quanto lo sia ora. "Punteremo a rendere la squadra più italiana anche lanciando e cercando giovani talenti: Bernardeschi è l'esempio, un patrimonio da cui ripartiremo la prossima stagione".

A presentare Corvino era stato il presidente esecutivo Mario Cognigni: "Oggi è semplice, sono particolarmente felice di dare un saluto, il bentornato, con la famiglia Della Valle, a una persona che ha sempre avuto la Fiorentina nel cuore e che oggi ritorna a casa". Cognigni ha ringraziato Daniele Pradè per il lavoro svolto e ha delineato il profilo dei giocatori che la Fiorentina vuole in maglia viola: "Vogliamo portare a Firenze campioni, ragazzi che hanno voglia di emergere, che vogliano conferme o rilanciarsi. Soprattutto gente che ha fame, che sente questa maglia addosso e vuole vincere con la maglia della Fiorentina". Il tutto, come ormai è chiaro, con attenzione ai bilanci: "Quella del fair play finanziario è una norma imposta dalla Uefa, recepita dalla nostra federazione. Significa ottenere i massimi risultati sportivi mantenendo un sano equilibrio economico e finanziario. Per fare questo, ridurre il gap con società che hanno maggiori risorse finanziarie, è necessario strutturarsi, allargare la fascia tecnica, con uomini che abbiano competenze, ma è tutta la struttura che dovrà adeguarsi con persone e obiettivi chiari. Vogliamo combattere una sfida che per noi è molto ambiziosa. Qualche anno fa dissi che non ci saremo fatti trovare impreparati alla nuova norma. E' grazie all'impegno della società che ci troviamo ad occupare posizioni di vertice, abbiamo dimostrato di poter competere con questa nuova norma. C'è, ed esiste, dobbiamo conviverci".