Firenze, 23 gennaio 2012 - Il ministro Severino, inaugurato il nuovo Palazzo di Giustizia, ha fatto visita ai detenuti nel carcere di Sollicciano. Ha parlato con i carcerati "di quelli che non ci sono più e di quelli che ci sono e di cui dobbiamo occuparci", solo il 7 gennaio nel carcere di Sollicciano un detenuto si è tolto la vita. "Abbiamo, con i detenuti - ha detto il ministro -, anche pensato al cammino che si sta percorrendo, che vorrebbe mettere insieme un insieme di piccole misure. Che, però, tutte riunite potrebbero dare un sollievo alla situazione carceraria".

"Quello che si deve fare - continua il ministro - in una proiezione futura è mettere insieme una serie di forme alternative alla detenzione. Che rendano effettivo il principio per cui la detenzione deve essere veramente l'ultima spiaggia, da attivare quando le altre strade non si possono più percorrere. Un rovesciamento di proporzioni: è normale la misura alternativa al carcere, il carcere deve rappresentare una misura eccezionale, che come tale deve essere espressamente motivata. Ciò non vuol dire dare la libertà a tutti o negare le esigenze di difesa sociale, ma vuol dire riservare il carcere alle sole situazioni nelle quali le esigenze di difesa sociale prevalgono su quelle di un'alternativa alla carcerazione".

"NON BISOGNA PERDERE DI VISTA I DIRITTI DELL'UOMO"

"Il carcere è, si, un luogo di espiazione ma che non deve perdere di vista i diritti dell'uomo. L'uomo in carcere è un uomo sofferente, che deve essere rispettato. Oggi invece il carcere è una tortura più di quanto non sia la detenzione che deve portare invece alla rieducazione", lo ha detto il ministro ai giornalisti al termine della visita al carcere.

L'AMNISTIA

Il ministro rispondendo alle domande dei giornalisti sulla possibilità di un'amnstia in questa fase di emergenza ha dichiarato che "Se ci si sofferma sul termine ipotizzabile, dal punto di vista astratto lo è certamente. Dal punto di vista concreto, perchè si realizzi un'amnistia è necessaria una maggioranza parlamentare estremamente qualificata. Se questa maggioranza parlamentare si verificherà, si cimenterà, certamente sarà possibile anche questo. Ma il punto di partenza non è in questo caso un progetto, è invece un accordo tra le forze parlamentari che riesca a raggiungere una maggioranza qualificata''.

"E' STRAZIANTE VEDERE I BAMBINI IN CARCERE"

"Gli ultimi dieci minuti della mia visita li ho passati nel nido. Credetemi, è straziante vedere dei bambini che con le loro madri sono in carcere". "Anche lì la soluzione non è facile - ha proseguito il ministro -. Ma le case famiglia, l'attivazione di sistemi alternativi al carcere credo che siano la vera soluzione praticabile. Un bambino non si può svegliare la mattina e vedere davanti a sè le sbarre di un carcere. Non si può pensare che al compimento dei tre anni venga strappato dall'unico luogo che ha conosciuto e dalla madre, con la quale ha vissuto i primi tre anni della sua vita, e portato via. Credetemi, è una pena immensa. Oggi si cerca di alleviare con gli asili nido. Ho incontrato operatori straordinariamente bravi, che aiutano le mamme. Ma non è quella la strada principale".