Firenze, 19 dicembre 2011 - Due chiavi nelle mani degli inquirenti. Sono gli indizi che potrebbero portare ad un eventuale nascondiglio di Gianluca Casseri, il killer che il 13 dicembre ha ucciso due senegalesi e ferito altri tre a Firenze. Le due chiavi fanno parte di un mazzo di quattro trovato a Casseri e finora non ne sono state rintracciate le serrature corrispondenti. Anche per questo gli inquirenti sospettano che tra Pistoia e Firenze possa esistere un luogo segreto - forse un garage, comunque un punto d'appoggio - in cui Casseri teneva nascosta la sua roba tra cui un computer su cui scriveva, e che ancora non è stato trovato.


A Casseri furono trovati due mazzi con quattro chiavi ciascuno: un mazzo apre porte e altri accessi dell'appartamento di piazza del Terzolle, a Firenze, preso in affitto dall'amico Enrico Rulli; l'altro mazzo ha due chiavi che aprono la casa della madre e del fratello, a Cireglio (Pistoia). Ma di altre due non si sa ancora a quali porte corrispondano.


I carabinieri stanno cercando tra le proprietà immobiliari della famiglia di Casseri, concentrate a Pistoia e nella provincia. Su un mazzo c'era il simbolo di una croce celtica, sull'altro l'effigie di Mussolini. Quando gli inquirenti hanno ispezionato la casa di piazza del Terzolle c'erano solo libri, ma non c'erano né documenti né altri oggetti: Casseri potrebbe essersi disfatto delle sue cose in previsione degli attacchi ai senegalesi, ma agli inquirenti sembra strano che non abbia lasciato proprio nessuna traccia, ecco perche' si cerca una specie di deposito o rifugio cui si recava ogni tanto.