Firenze, 16 dicembre 2011 - Sono ancora tante le domande prive di risposte che girano intorno alla strage dei senegalesi per mano di Gianluca Casseri,  50enne di Cireglio (Pistoia) che martedi' ha ucciso due senegalesi a Firenze, ferendone altri tre prima di amazzarsi a sua volta con un colpo di 357 Magnum. Una pistola che il ragioniere di estrema destra aveva ricaricato, pronto a uccidere ancora: ipotesi questa avvalorata anche dal ritrovamento, nella sua auto, di oltre 20 proiettili, che l'uomo si fabbricava in casa.
 

Killer solitario animato da un odio folle verso le persone di colore, o assassino protetto da una rete di fiancheggiatori dell'estrema destra? C'e' poi un altro mistero, quello dei computer. Nell'appartamento che Casseri aveva preso in affitto a Firenze, in via del Terzolle, non e' stato trovato l'hard disk del pc. Ora si scopre che nell'auto dell'uomo c'era una borsa porta computer portatile, ma anche questo pc e' scomparso. Per questo in Procura stanno cercando di ricostruire la rete di rapporti del killer, per capire se abbia potuto contare su appoggi o fiancheggiatori, che poi potrebbero aver cancellato le tracce. Ma al momento sono solo ipotesi.

Al vaglio degli inquirenti le testimonianze dei due unici amici di Facebook di Casseri. Il profilo web dell'uomo e' stato cancellato.

C'e' poi la vicenda del mazzo di chiavi, anche questo rinvenuto nell'auto di Casseri: chiavi che non aprono nessuno degli appartamenti in uso all'uomo. Per ricomporre il puzzle dei rapporti del 50enne, i carabinieri hanno cominciato i primi accertamenti telematici, spedendo richieste agli amministratori dei vari social network, e violando le password della email dell'uomo. Dalla lettura dei messaggi e dall'indirizzario web, gli investigatori sperano di trarre elementi utili alle indagini.

Il mistero della pistola

Gianluca Casseri, aveva un porto d'armi per fucile da caccia, dal 1990. E' quanto scoperto dagli inquirenti che indagano sulla vitta del killer. ''La parte amministrativa era regolare - ha spiegato stamane il pm Paolo Canessa, titolare delle indagini - e cosi' ha potuto comprare la pistola. L'ha comprata in un'armeria di Pistoia nel 2010''.

Grazie a quel porto d'armi, Casseri ha potuto acquistare dunque la pistola Smith & Wesson 357 Magnum con la quale ha compiuto la strage e si e' ucciso. Per la pistola, comunque, il 50enne di Cireglio (Pistoia) non aveva il porto d'armi, ma solo la detenzione. Non risulta, invece, che l'uomo abbia mai detenuto un'arma da caccia.