Grosseto, 14 maggio 2013 - Riprende l'udienza preliminare sul naufragio della Costa Concordia, che costò la vita a 32 persone. Intanto è stata aperta una terza inchiesta per danni al patrimonio archeologico.

La ripresa delle udienze è come sempre al Teatro Moderno di Grosseto. Adesso si tratta per il giudice delle udienze preliminari di decidere chi rinviare a giudizio. E non dovrebbero mancare i colpi di scena anche perché tra gli indagati qualcuno potrebbe chiedere riti alternativi come il patteggiamento. Come per la scorsa udienza, Schettino alloggerà a Marina di Grosseto.

RABBIA IN AULA: "PROCESSO FINITO" - Proteste e rabbia in aula da parte delle parti civili alle 5 richieste di patteggiamento, su 6 imputati, accordate dalla Procura di Grosseto alle difese. ''Aspettiamo le decisioni del gup Pietro Molino, ma in pratica e' come se il processo finisse qui, e ne siamo stati estromessi non andando ad un dibattimento - ha detto uno degli avvocati del pool 'Giustizia per la Concordia', Cesare Bulgheroni - Siamo rimasti 'gabbati' dal fatto che la Procura non abbia interpellato le parti offese circa i risarcimenti da chiedere per i danni subiti. Se il gup dovesse anche far patteggiare Schettino, nonostante il parere negativo della Procura, il processo finisce in udienza preliminare e per i nostri assistiti rimarrebbe solo la possibilita' di chiedere risarcimenti ad un giudice civile''. ''Questa serie di patteggiamenti e' scandalosa, e' un modo per aprire vie di fuga - ha commentato l'avvocato Massimiliano Gabrielli di Roma, anche lui del pool 'Giustizia per la Concordia' - Tra l'altro e' emerso oggi che Costa Crociere ha risarcito 2 mila su oltre 4 mila passeggeri e non l'80% come ci veniva detto le settimane scorse''.

ECCO CHI PATTEGGIA - La richiesta di patteggiamento e' stata cosi' accettata per Ciro Ambrosio, vice di Schettino in plancia, l'ufficiale Silvia Coronica, il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin, l'hotel director, Marrico Gianpedroni e Roberto Ferrarini, coordinatore dell'unita' di crisi della Costa Concordia. Per loro le richieste di patteggiamento vanno da un anno e 8 mesi a due anni.

BOATO IN AULA: "VERGOGNA" - Un boato in aula e le parti civili che urlano "vergognoso". E' quanto successo al teatro Moderno di Grosseto dove e' in corso l'udienza preliminare del processo Costa
Concordia,
dopo che sono state ammesse cinque richieste di patteggiamento e rifiutata la stessa all'ex comandante Schettino. "Un'offesa alle vittime". Cosi' e' stato definito il patteggiamento da uno
dei legali di parte civile, avvocato Daniele Bocciolini.

IN CINQUE PATTEGGIANO - I cinque imputati al processo della Costa Concordia hanno patteggiato. Lo stesso Schettino aveva chiesto il patteggiamento e la difesa per lui aveva chiesto 3 anni e 4 mesi.
Richiesta negata.

IL COMANDANTE CHIEDE DANNI MORALI - La difesa dell'ex comandante Francesco Schettino chiede un risarcimento per 'danno morale'. La richiesta, a quanto si apprende da indiscrezioni, e' stata fatta all'interno dell'udienza preliminare in corso al Teatro Moderno di Grosseto, ed e' relativa al fatto nella richiesta di rinvio a giudizio Schettino era stato definito 'criminale', 'spaccone gaudente' e che 'ha fatto una bravata'. Ritenendo offensive le espressioni e vedendo compromesso il diritto di difesa gli avvocati Pepe hanno richiesto l'espulsione delle espressioni ingiuriose chiedendo ai sensi dell'articolo 598 secondo comma CP un risarcimento per danno morale.

"FAREMO CAPIRE CHE SCHETTINO NON POTEVA RESTARE A BORDO" - ''Faremo accertare in modo inequivocabile che il comandante Francesco Schettino non poteva piu' rimanere a bordo della nave nelle condizioni in cui si trovava'' nelle varie fasi del naufragio della Costa Concordia. Lo ha detto uno dei difensori di Schettino, l'avvocato Francesco Pepe, sottolineando che ''l'accusa di abbandono e' una cosa assurda''. L'avvocato Pepe ne ha parlato anche rispetto alle richieste di nuovi accertamenti che la difesa di Schettino proporra' nell'udienza preliminare: ''La scatola nera - ha detto - ci ha dato delle perle che permetteranno di portare avanti una difesa strutturata''. ''Tra queste perle - ha continuato - l'errore del timoniere che non capi' gli ordini del comandante Schettino'' contribuendo al naufragio.

"OPPORTUNA UNA SIMULAZIONE CON NAVE GEMELLA" - "E' opportuna una simulazione con la nave gemella della Costa Concordia". Lo ha ribadito stamane entrando al Teatro Moderno di Grosseto, dove e' in corso l'udienza preliminare per la Costa Concordia, Domenico Pepe, difensore dell'ex comandante della Concordia, Francesco Schettino. La simulazione servirebbe a verificare "i punti d'urto, capire se tutti i sistemi hanno funzionato e verificare il corretto funzionamento delle scialuppe" ha concluso Pepe.

"ERRORE TIMONIERE PUNTO DI FORZA" - "L'errore del timoniere e' un punto di forza della vicenda". Francesco Pepe, legale dell'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, torna a puntare il dito sul timoniere, Jacob Rusli Bin. "Ci troviamo di fronte a due perizie che dicono che senza l'errore del timoniere la nave non avrebbe urtato. Secondo noi senza quell'errore non ci sarebbe stato l'incidente".

IPOTESI RITO ABBREVIATO - La richiesta di rito abbreviato "e' una ipotesi possibile". Cosi' il legale di Francesco Schettino, Domenico Pepe, prima di entrare all'udienza preliminare per il processo della
Costa Concordia che vede sul banco degli imputati, oltre all'ex comandante Francesco Schettino altri cinque imputati. Pepe ha poi di nuovo accennato ai biglietti di minaccia rivolti a Schettino e di cui si era parlato nella scorsa udienza preliminare al suo arrivo a Grosseto.

ARRIVA SCHETTINO - E' arrivato pochi minuti dopo le 9.30 il comandante Francesco Schettino, insieme al pool dei suoi avvocati, al teatro Moderno di Grosseto dove sta per iniziare la seconda fase dell'udienza preliminare per il naufragio della Costa Concordia. Schettino e' rimasto in silenzio ed e' entrato senza salutare ne rivolgere la parola all'assembramento dei giornalisti che lo attendevano fuori. Qualche minuto prima erano arrivati anche i sostituti procuratori Alessandro Leopizzi, Maria Navarro e Stefano Pizza.

GLI INDAGATI  - L'ex comandante Francesco Schettino e' accusato di naufragio, omicidio plurimo e lesioni plurime colposi, di abbandono di nave e di abbandono di persone incapaci a bordo. Gli altri indagati sono
gli ufficiali Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin per naufragio colposo, omicidi colposi, lesioni colpose, l''hotel director' Manrico Giampedroni per omicidi plurimi e
lesioni plurime colpose. A parte Schettino, personaggio-chiave della vicenda potrebbe rivelarsi, secondo i magistrati, il coordinatore dell'unita' di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, accusato di
aver fornito false informazioni durante la gestione dell'emergenza a terra.