Grosseto, 14 maggio 2013 - E tre. A pochi giorni dalla ripresa dell’udienza preliminare - che comincia oggi davanti al giudice Pietro Molino - arriva anche il terzo fascicolo aperto sul naufragio della Costa Concordia. E’ per danneggiamento di patrimonio archeologico. Che si aggiunge a quello principale per omicidio colposo plurimo e al secondo per disastro ambientale. Ancora non ci sarebbero indagati, ma il pool di magistrati che sta coordinando la maxinchiesta ha già affidato gli approfondimenti del caso. "Abbiamo appurato - spiega il procuratore capo Francesco Verusio - che in effetti proprio sotto la Concordia, ci sarebbero due relitti. Non sappiamo ancora se c’è stato danneggiamento. Ma abbiamo fondati motivi per ritenere che ci siano. A circa 38 metri di profondità".

La notizia della presenza dei due relitti, probabilmente di epoca ellenistica, è stata riportata alcune settimane fa proprio da La Nazione, che ha intervistato Mario Galasso, docente specializzato in archeologia marina, che era a conoscenza della presenza dei due relitti. A seguito di questa intervista, la Procura grossetana ha aperto un terzo fascicolo d’indagine che si collega al naufragio della Costa Concordia. Al momento non dovrebbero esserci ancora iscritti nel registro degli indagati. "Dobbiamo ancora valutare alcuni aspetti. Probabile - ha concluso Verusio - che debbano anche essere compiuti accertamenti subacquei".

Intanto oggi riprende al teatro Moderno, l’udienza preliminare davanti al gup Pietro Molino. Un punto cruciale quello che si apre ora. Già oggi, infatti, potrebbe essere noto chi dei sei imputati chiederà di essere giudicato con rito alternativo. Probabile tutti i coimputati, eccetto lui: Francesco Schettino. Benché voci dell’ultima ora diano probabile l’intenzione dei suoi legali di chiedere l’ammissione al rito abbreviato condizionato. Cioè con la possibilità di presentare altra documentazione, oltre quella già acquisita.

Cristina Rufini
Matteo Alfieri