Grosseto, 17 aprile 2013 - Costa Crociere è stata ammessa come parte civile nel processo sul naufragio della Concordia all'Isola del Giglio. Ma non solo, perché è stata ammessa anche come responsabile civile. Insomma, sarà al processo sia come presunta danneggiata sia come presunta responsabile indiretta dei danni causati da suoi dipendenti. Lo ha deciso il gup Pietro Molino. Il gup ha inoltre ammesso come parti civili tutti i naufraghi e le altre persone fisiche che hanno fatto richiesta. Ammesso anche il Codacons. E' uno dei momenti salienti della nuova giornata di udienza preliminare a Grosseto per il naufragio della nave da crociera il 13 gennaio 2012.

LA DECISIONE: UDIENZA RINVIATA AL 14 MAGGIO - L'udienza preliminare per il processo sul naufragio della Costa Concordia e' stata rinviata al 14 maggio. Lo ha deciso il giudice Pietro Molino oggi pomeriggio, al termine della seconda giornata. Il lungo rinvio, rispetto alle date di udienza ipotizzate, si spiega con la necessita' di fare le nuove notifiche alla luce delle decisioni odierne tra cui la chiamata della Costa
Crociere
a 'responsabile civile' nel futuro processo sul disastro navale al Giglio.

TUTTE LE PARTI CIVILI AMMESSE - Tra le oltre 250 parti civili ammesse al processo sul naufragio della Costa Concordia risultano la presidenza del Consiglio dei ministri e i ministeri di Difesa, Interni,
Economia, Infrastrutture e trasporti. Non e' stato invece ammesso il ministero dell'Ambiente perche' il giudice dell'udienza preliminare avrebbe rilevato l'esistenza di un'altra inchiesta per reati ambientali
gia' in corso sullo stesso evento. Ammessi anche il comune dell'isola del Giglio (che ha stimato danni per 80 milioni di euro), la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto e la Camera di commercio di Grosseto. Tra le parti civili ammesso anche il Codacons. Sono stati tutti ammessi i superstiti del naufragio che hanno fatto richiesta.

LA RICHIESTA DANNI - Danni pari a 37 milioni di euro di danni, è la cifra che lo Stato italiano ha chiesto, tramite l'Avvocatura, per il disastro della nave Costa Concordia. E' quanto emerso all'udienza preliminare in corso a Grosseto. I danni sono quelli subiti da Presidenza del Consiglio e Ministeri di ambiente, trasporti, economia, difesa e interni. La richiesta di oltre 37 milioni di euro e' stata presentata dall'Avvocatura dello Stato come stima complessiva al momento della richiesta di costituzioni di parti civili della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei 5 Ministeri e anche del Commissario delegato all'emergenza ambientale.

IL DETTAGLIO DEI DANNI - Nel dettaglio, per la Presidenza del Consiglio dei ministri la stima dei danni e' di 10 milioni di euro subiti dall'Italia come danno all'immagine internazionale, mentre il Ministero dell'ambiente ha chiesto 11,5 milioni di euro per i danni ambientali e 792 mila euro per i costi di bonifica e di intervento anti inquinamento dopo il naufragio. 5 milioni di danni a tutela dell'immagine sono stati chiesti anche dal Ministero delle infrastrutture e trasporti piu' un altro milione e 700 mila euro circa per le spese sostenute nei primi tempi dell'emergenza. Riguardo agli altri Ministeri, la difesa ha stimato il danno in 1,9 milioni di euro, gli interni 4,2 milioni, economia e finanze 262 mila euro circa. Altri 2,2 milioni di euro sono i danni chiesti per le attivita' del Commissario delegato all'emergenza.

LA GIORNATA - Intanto stamani alle 9.30, a bordo di una monovolume grigia, accompagnato dai suoi legali, l'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, che in questi giorni ha preso in affitto una villetta a Marina di Grosseto, ha fatto il suo ingresso al Teatro Moderno di Grosseto dove oggi si terra' la seconda giornata di udienza preliminare. Vestito di scuro, un paio di occhiali e con la testa abbassata e' entrato senza girarsi dalla parte dei giornalisti. "Sono a Grosseto perche' ci voglio mettere la faccia''. Cosi', secondo quanto riferito dall'avvocato Francesco Pepe, ha detto stamani il comandante Schettino prima di recarsi al Teatro Moderno.

LE PAROLE DELL'AVVOCATO DI SCHETTINO - "Ci aspettiamo un rinvio, come previsto qualora venga chiamato in causa il responsabile civile". Così Francesco Pepe, legale dell'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino incontrando stamani i giornalisti all'ingresso del teatro Moderno. "Costa parte civile? - ha proseguito l'avvocato Pepe - "Mi sembra che stiamo raggiungendo il paradosso". "Troviamo abbastanza particolare - ha concluso Pepe - che in una situazione del genere ci sia Costa che, dopo aver abbandonato il suo dipendente subito.