Firenze, 11 ottobre 2012 - Il caso Marchionne-Renzi-Firenze infiamma il dibattito in Rete e non solo, con una polemica infinita che ha portato leader di partito e politici a commentare le frasi dell'amministratore delegato di Fiat. Tutto nasce da una semplice battuta con alcuni studenti in cui il dirigente dice: "Renzi è sindaco di una città povera e piccola". Marchionne era alla biblioteca Solvay di Bruxelles con i ragazzi. Matteo Renzi nella mattinata di mercoledì aveva parlato di Marchionne. In serata poi Marchionne torna sulle frasi: "Sono state estrapolate da un contesto più ampio, credo comunque che Renzi sia inadeguato per governare un Paese difficile come l'Italia".

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A chi gli chiedeva se avesse cambiato idea sui giudizi positivi a Marchionne Renzi aveva risposto "Non sono io ad aver cambiato idea, è stato lui a prendere in giro l'Italia dicendo di fare una cosa che poi non ha fatto. Ha tradito gli operai", riferendosi alla gestione Fiat.

A Bruxelles arriva la risposta di Marchionne appunto. L'ad, che secondo alcune fonti credeva che non ci fossero giornalisti nella sala dove parlava, ha detto di Renzi: "E' il sindaco di una piccola, povera citta'". E ancora:  "Matteo Renzi e' la brutta copia di Obama ma pensa di essere Obama".

Una volta comparse le frasi sulle agenzie di stampa e da qui sui portali di notizie di tutta Italia, Matteo Renzi ha risposto attraverso Facebook. "Prima di parlare di Firenze, città che ha dato al mondo genio e passione faccia la cortesia di sciacquarsi la bocca, come diciamo in riva d'Arno. Attacchi pure me, ma che senso ha offendere una città che si chiama Firenze e i suoi abitanti?".

Una battaglia dunque senza esclusione di colpi. Anche perché in questo caso sono stati tirati dentro i cittadini di Firenze, un'intera comunità. Che in breve si scatena sul web con fotomontaggi e critiche anche feroci all'ad di Fiat Marchionne.

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Intanto il mondo politico si scatena in dichiarazioni. Molti i moti di indignazione. Ad esempio da parte del presidente della Regione Enrico Rossi:  ''Marchionne attacca Renzi dichiarando che e' sindaco di una 'citta' piccola e povera'. La congruita' di questo giudizio e' smentita dall'opinione pubblica di tutto il mondo che, a volte anche in modo eccessivo, ritiene Firenze una città bellissima e, insieme alla Toscana, culla di civilta', cultura e benessere. Questo sproposito di Marchionne e' per me un'ulteriore conferma''.

Parla addirittura anche il cardinal Betori, vescovo di Firenze: ''Come arcivescovo non intendo entrare in schermaglie fra personaggi pubblici, ma la citta' di Firenze mi sta a cuore e da questo punto di vista dico che mi meraviglio che ci sia ancora qualcuno che pensa che le uniche ricchezze debbano essere quelle materiali''.

LA CONTRO REPLICA DI MARCHIONNE: "MIE PAROLE TRAVISATE"

I commenti su Firenze ''sono stati, a mia conoscenza, estratti fuori dal contesto'' e ''non devono essere interpretati come un mio giudizio sul valore di Firenze, che e' una citta' per arte, cultura e scienze apprezzata e rispettata a livello mondiale, una valutazione che condivido pienamente''. "Due agenzie di stampa hanno riportato alcuni commenti che avrei fatto a Bruxelles con un gruppo di giovani durante un pranzo privato. L'incontro era un evento organizzato tra i dirigenti del settore automobilistico e alcuni giovani al termine dei loro studi che si stanno affacciando nel mondo del lavoro. Tema era la mobilita' futura e le sue implicazioni sull'industria automobilistica".

E ancora: "Le mie valutazioni su Matteo Renzi restano invariate e sono personali e non attribuibili alla Fiat.
Penso infatti che per la sua eta' e per l'esperienza limitata sia, almeno per il momento, non adeguato ad assumere una posizione di leader in un contesto economico e sociale complesso come e' oggi quello
italiano".

Secondo Marchionne: "Un giornalista free-lance, fingendo di essere un invitato all'evento, e' entrato all'interno della sala mentre stavo parlando con alcuni studenti. I miei commenti su Firenze sono stati, a mia conoscenza, estratti fuori dal contesto. La citta' di Firenze e la sua economia erano prese da me come riferimento per paragonarle alla complessita', al peso e alla dimensione di un Paese come gli Stati Uniti. Ho usato queste considerazioni per confrontare le responsabilita' e le capacita' del Presidente Obama con quelle di Matteo Renzi. La differenza mi sembra evidente".

Un vero e proprio polverone dunque che infiamma una volta di più la campagna elettorale di Matteo Renzi per le primarie del centrosinistra.