Firenze, 10 ottobre 2012 - E la guerra corre sul web, anzi, più che la guerra, la difesa a spada tratta di Firenze. Sì, è proprio così: "Firenze città piccola e povera", frase proferita con una certa acrimonia dall'ad di Fiat contro il sindaco Renzi, ha scatenato le ire funeste dei fiorentini, renziani e non, oggi uniti più che mai da un campanilismo tutto in difesa della loro amata città. E allora i social sono diventati la piazza virtuale per alzarte la voce, per gridare forte e chiaro il dissenso e il disgusto.

Renzi in primis ha invitato Marchionne a "sciacquarsi la bocca prima di parlare, come di dice in riva all'Arno". "Attacchi pure me - ha postato il sindaco - ma che senso ha offendere una città che si chiama Firenze e i suoi abitanti?" Ecco allora che il rottamatore acquista la simpatia anche da parte di chi, in questa corsa alle primarie del Pd del centrosinistra non lo appoggia.  

E allora ecco i cinguettii: ''Noi abbiamo il David, la Fiat la Multipla'', "Secondo Marchionne Firenze sarebbe 'piccola e povera'. Praticamente una citycar", "Ora saranno pazzi di gioia i concessionari fiorentini di Volkswagen, Opel e Toyota" e ancora "Uno che è a capo di un'azienda che ci ha abituati a Duna, Multipla e Panda, volete che apprezzi la bellezza di Firenze?". Insomma twittate e post su facebook a gò gò con l'ironia e il feroce sarcasmo di cui sono famosi i fiorentini.


Ma sul web non si moltiplicano e autogenerano, secondo dopo secondo, solo frasi al vetriolo, incalzano i video degli spot delle automobili meno riuscite della storia del Lingotto. Gli hashtag #Marchionne e #piccoliepoveri rimbalzano a spron battuto, twittati e ritwittati: ''Siamo #piccoliepoveri ma a noi la Duna non ci sarebbe mai venuta in mente''. E Dulcis in fundo, tra una previsione funesta e l'altra per le vendite dei concessionari Fiat, perché non chiamare in causa anche gli artisti? ''Benigni ce l'abbiamo noi''.