Bennati chiude il Tour col decimo posto a Parigi

Il corridore aretino aveva vinto ai Campi Elisi 10 anni fa

Daniele Bennati

Daniele Bennati

Arezzo 23 luglio 2017 -  DANIELE BENNATI chiude con un decimo posto sul prestigioso traguardo degli Champs Elysee a Parigi il Tour de France. Questo a 10 anni di distanza dal trionfo del corridore aretino nella capitale francese. Ci ha provato Daniele, ma si è dovuto accontentare di un piazzamento e non solo perché alle soglie dei 37 anni non può avere più la punta di velocità delle stagioni migliori, ma anche perché a dispetto di quelli che gli sono arrivati davanti era più stanco. L’atleta nato e che vive ad Arezzo e cresciuto a Castiglion Fiorentino, ha fatto Giro e Tour, ha speso molto per i capitani e due giorni fa è giunto quarto dopo essere stato tra i protagonisti di una lunga fuga. I velocisti rimasti e che sono arrivati nelle prime posizioni avevano risparmiato più energie. Ma a 37 anni l’atleta della Movistar, esce bene dal Tour, mentre è stata una delusione il capitano Quintana e Valverde invece sfortunatissimo, costretto al ritiro per una brutta caduta e fratture. Adesso Daniele tirerà un pò il fiato come è giusto, poi si concentrerà sul campionato del mondo, dove salvo sorprese sarà ancora il regista della Nazionale Italiana. Mondiale che si disputerà nell’inedito scenario di Bergen, in Norvegia, proprio il giorno del suo trentasettesimo compleanno, il 24 settembre. E prima di chiudere la stagione, magari se capiterà l’occasione, andrà a caccia di un successo che sarebbe il cinquantacinquesimo della lunga e bella carriera da professionista che ha conosciuto proprio l’apice al Tour de France 2007, quando in maglia Lampre conquistò due tappe nel finale del Tour de France, prima a Castelsarrasin, poi a Parigi. La prima dopo una fuga con altri tre corridori, la seconda con una volta agli Champs Elysee. Ricordi indelebili per un corridore di classe e serio come Bennati. Da uomo capace di vincere le volate di gruppo, si è poi trasformato in splendido uomo squadra con la sua potenza di passista, l’intelligenza e la visione di corsa.

Fausto Sarrini