La storia dell'aeroporto di Tassignano dal fallimento a nuova vita

L'aeroporto di Tassignano

L'aeroporto di Tassignano

Lucca, 10 giugno 2022 - L'elicottero disperso sull'Appennino fra toscana ed Emilia è decollato dall'aeroporto di Tassignano. Uno scalo, quello di Tassignano, con una lunga storia. Risalente al secondo dopoguerra, è stato utilizzato per le esercitazioni militari dei paracadutisti. Per anni i soci erano il Comune di Capannori, la Provincia di Lucca e la Camera di Commercio. I conti in rosso si erano già manifestati negli scorsi decenni. La prima ipotesi di acquisto arrivò dalla Russia. Poi fu la volta di un gruppo rumeno. Infine, con il sindaco di Capannori Luca Menesini, il settore pubblico decise di sganciarsi gradualmente e si imboccò la strada della partnership con la ricerca, attraverso la Regione e le Università. Droni, ricerca aerospaziale e chi più ne ha più ne metta.

Nel 2018 il fallimento. L’esercizio provvisorio e l’apertura dello scalo solo in alcuni giorni della settimana e per segmenti orari. Adesso la svolta. Niente gara europea e addio ai soggetti pubblici. Nelle futura ripartizione delle quote ci sarà solo il privato nuovo proprietario: si tratterebbe di un gruppo tedesco che opera nei settori della chimica industriale e in quello aeronautico, anche se quest’ultimo non è il core business dell’impresa. Spiragli di un futuro con prospettive positive e, soprattutto, solide, per l’aeroporto di Tassignano che forse potrebbe essere intitolato a Giacomo Puccini.

Il curatore, dottor Mario Margara, ha assicurato la continuità, adesso, ci sono step fondamentali. Il gruppo teutonico ha già preso impegni, anche sotto il profilo finanziario. Conditio sine qua non per tutta l’operazione, continuare ad avere il possesso della concessione ventennale Enac, Ente Nazionale Aviazione Civile. E così infatti sarà. I creditori, divisi per classi, dai chirografari (coloro che non sono assistiti da cause di prelazione nel poter disporre di un ristoro), ma anche gli altri, ha dato l’ok. Concordato approvato, ora potrà terminare l’esercizio provvisorio. A quel punto arriverà la nuova compagine societaria, con nomina del cda. Nell’organismo direttivo ci saranno italiani e anche lucchesi da quello che si è saputo, ora bisogna attendere solo gli ultimi sviluppi tecnici dell’iter.

La Corte di Appello aveva respinto il ricorso di opposizione al fallimento, confermandolo, a novembre del 2018, bocciando il piano di sviluppo presentato dallo stesso Municipio capannorese con una società del settore aerospaziale. Sembrava la pietra tombale dell’infrastruttura. Dopo tre anni e mezzo si aprono nuovi orizzonti. Cosa ci faranno i tedeschi? Sicuramente attività aeronautica. Va ricordato infatti che il sedime appartiene al demanio dello Stato ramo aeronautico: quindi l’attività continuerà anche in futuro sarà di aerostazione destinata ad aviazione civile, a prescindere dal gestore.