Covid Toscana, Omicron avanza senza pietà. Il guaio dei tracciamenti azzerati

Quasi 17mila positivi nell’ultima settimana. Personale risicato, non intercettati due positivi su tre

Cresce la pressione ospedaliera: manca personale e i turni sono di nuovo massacranti

Cresce la pressione ospedaliera: manca personale e i turni sono di nuovo massacranti

Firenze, 27 dicembre 2021 - E’ arrivata in Toscana, forse prima di quando avremmo immaginato e in una settimana ha ribaltato le prospettive di poter vivere un Natale fuori dall’incubo pandemia. Ci siamo dentro fino al collo. La variante Omicron ha fatto schizzare la curva del contagio fino al picco più alto mai raggiunto sinora da inizio pandemia.

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La crescita dei nuovi casi è esponenziale: nella settimana che si è chiusa ieri ne sono stati registrati 16.939, il 126% in più rispetto ai 7.502 di quella precedente. Superati anche i 16.457 casi della settimana più nera del 2020 dal 9 al 15 novembre. E ieri la Toscana nella tabella di sintesi giornaliera è risultata la regione italiana con i più alti tassi di incidenza, seguita da Emilia Romagna e Lazio.

«L’incidenza negli ultimi sette giorni sale a 459 nuovi positivi per 100mila abitanti, ma ciò che preoccupa è il balzo sulla percentuale dei positivi, passata nei tamponi di prima diagnosi dall’11% al 20,9% con un impressionante record del 44,7% il giorno di Natale", spiega il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana centro, Renzo Berti. C’è un nuovo positivo ogni due persone che si sottopongono al tampone.

Segno inequivocabile che l’epidemia procede al galoppo. A dare gas la variante Omicron presente in 387 campioni, l’83% dei 468 analizzati nelle sei sedute di screening fatte ieri per la tipizzazione del virus dal laboratorio di Microbiologia e virologia Careggi. La velocità di diffusione è impressionante. Il giorno prima la percentuale di Omicron nei campioni era del 68%, giovedì del 53%. Ormai la variante sudafricana si sta sostituendo completamente alla Delta.

Il tracciamento , già ridotto all’osso per ragioni di bilancio, è andato in affanno e ora praticamente è saltato ovunque: nel giorno della vigilia solamente il 34,3% dei casi, a livello regionale, è stato contattato dai tracer , uno su tre, con l’Asl Toscana Nord Ovest scesa al 22,9% e la Versilia maglia nera con il tracciamento del 5,1% dei casi: uno su venti.  

Il governatore toscano Eugenio Giani annuncia la riapertura della centrale unica di tracciamento dell’Asl Toscana centro al Mandela Forum: ma sono necessari più tracciatori e potrebbero non bastare. "Ci aspettiamo un impegno forte del governo: servono più risorse economiche per assumere personale e deroghe che consentano anche al personale non strettamente sanitario di lavorare al tracciamento", dicono all’unisono Giani e il suo assessore alla sanità Simone Bezzini che oggi porrà la questione con forza in Commissione salute nazionale.  

Cresce la pressione ospedaliera: visti i numeri è quasi ovvio, a prescindere dal fatto che Omicron possa essere meno aggressiva. "Siamo già in difficoltà perché manca personale, diversamente dal 2020. Chi è in servizio è costretto a lavorare con turni massacranti e il rischio di contagio – incalza il direttore del pronto socorso di Careggi, Stefano Grifoni – Succede anche che gli specializzandi del quarto e quinto anno ai quali sono stati proposti contratti libero professionali, come durante le emergenze è consentito fare, abbiano rifiutato. Ma il sistema sanitario è uno solo, dobbiamo remare tutti dalla stessa parte".  

La Regione ha già messo a punto il piano d’emergenza. Non si potrà liberare come in altre ondate i reparti di medicina degli ospedali che sono pieni di pazienti. Si taglierà prima sulla chirurgia programmata che ancora non ha smaltito la mole enorme di interventi sospesi dal 2020.