Ministro Di Maio: "Chi blocca i treni reprime la libertà"

Il numero uno della Farnesina interviene in streaming al Festival dell'Unità di Firenze. E sui no vax: "Una minoranza rumorosa, questa volta tolleranza zero"

Il ministero degli Esteri, Luigi Di Maio

Il ministero degli Esteri, Luigi Di Maio

Firenze, 31 agosto 2021 - "Quando domani qualcuno proverà a bloccare la possibilità di muoversi con treni e mezzi pubblici, quello non è reprimere la libertà di milioni di italiani che vogliono usare i trasporti pubblici'". È quanto affermato dal ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo in streaming al Festival dell'Unità di Firenze a proposito delle manifestazioni No Vax annunciate per domani.

"Qui parliamo di una minoranza rumorosa che ha la meglio sulla maggioranza silenziosa, questo non lo possiamo permettere", ha aggiunto il ministro. "Sono sicuro che con tutte le criticità del caso - ha sottolineato - ancora una volta le nostre forze dell'ordine saranno all'altezza della situazione. Tolleranza zero non vuol dire repressione, significa non tollerare l'illegalità".

Lo stesso titolare del dicastero della Farnesina è stato vittima di offese e minacce da parte di No Vax apparse su alcuni canali Telegram. "Devi crepare", "un altro infame da giustiziare", "è necessario il piombo": queste le frasi rivolte al ministro pentastellato dopo le sue dichiarazioni in favore della campagna di vaccinazione contro il Covid 19.

"Quelli che hanno scommesso sul dividere il Paese in due nel bel mezzo della pandemia hanno perso", continua Di Maio nel collegamento con il palco fiorentino, in un dibattito insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, al ministro per il Sud Mara Carfagna, e al sindaco di Firenze Dario Nardella. "Quando è arrivata la pandemia in Italia - ha spiegato - le forze politiche si sono divise in due categorie: quelle che decidevano di mettere da parte le cose che non avevano in comune, e quelle che hanno scelto di speculare sulle differenze nel gestire l'emergenza". Ma "questo è un governo nel quale i ministri lavorano tutti lealmente fra loro, non c'è mai stato uno screzio, abbiamo sempre cercato di lavorare come squadra".