Firenze, 21 luglio 2021 - La curva dei contagi in modalità salita dello Stelvio agita i sonni della politica toscana. Ed ecco che il green pass, oggetto in fase di manipolazione ai tavoli romani, sembra configurarsi come una medicina amara non più rimandabile. Così, pur nella difficoltà di trovare un punto di equilibrio tra il motore dell’economia che ancora ha giri bassi, la salute pubblica e lo spettro da scongiurare di nuovi lockdown autunnali, i big delle istituzioni toscane sembrano orientati, pur tra le contrarietà e i dubbi di molti sindaci di capoluoghi, ad abbracciare e rafforzare il provvedimento in arrivo.
I DATI DEL 22 LUGLIO IN TOSCANA
«Secondo me gli enti locali devono e possono spingere sull’uso del green pass" ha spazzato via subito ogni dubbio il sindaco della Metrocittà di Firenze Dario Nardella aggiungendo di "non escludere l’ipotesi di firmare ordinanze per consentire l’accesso a una serie di luoghi ai possessori di green pass, nel caso in cui la campagna di vaccinazione non dovesse procedere secondo le aspettative".
Resta un passo indietro il governatore Eugenio Giani per il quale parliamo "comunque di 300 contagi in Toscana e solo quattro mesi fa lottavamo con 1.500-1700 casi" e quindi "adesso su bar e ristoranti non c’è bisogno di restrizioni" mentre "l’eventuale green pass potrebbe servire per partecipare a eventi o grandi manifestazioni".
La cronaca regala notizie sempre più negative: a Marsciano (Perugia) due ragazzi al rientro dalle vacanze sulla riviera romagnola hanno partecipato a una festa in piazza. Risultato: 40 positivi, 154 persone in isolamento.
Le parole dei sindaci
Del Ghingaro (Viareggio)
"Sono d’accordo sia all’istituzione che all’uso del green pass, da declinare secondo legge e criteri precisi. A maggior ragione se può essere stimolo alla vaccinazione".
Biffoni (Prato)
"Preferirei che fosse il governo a prendere una decisione unanime, ma sono favorevole al green pass e se si renderanno necessarie azioni locali sono pronto a firmare un’ordinanza specifica".
Vivarelli Colonna (Grosseto)
"Non vedo l’esigenza di introdurre un ulteriore vincolo per i cittadini, considerato che sono proprio loro a dover scontare i ritardi della campagna vaccinale. Un green pass ora sarebbe incomprensibile".
Salvetti (Livorno)
"La campagna vaccinale è la soluzione, l’ancora di salvezza. Il green pass le dà una spinta importante, quindi va sostenuto perché può permettere l’accesso a strutture che ora sono totalmente o parzialmente chiuse".
Conti (Pisa)
"Nella fase in cui il dibattito sull’uso del green pass annovera ipotesi più disparate, i sindaci penso non debbano assumere provvedimenti che disorientino i cittadini, producendo regole a macchia di leopardo".
Persiani (Massa)
"Prima di un’ordinanza per il green pass, va valutato come funzionerà e l’impatto sulla vita delle persone. Rischiamo di fare una cosa all’italiana in cui ogni campanile decide per conto suo".