Covid, Toscana a rischio arancione anche a marzo

Secondo il report dell'Ars (Agenzia Regionale di Sanità) la Toscana rischia di restare in arancione anche quattro settimane, con il ritorno in giallo fissato a età marzo

La Toscana spera nella conferma dell'arancione

La Toscana spera nella conferma dell'arancione

Firenze, 15 febbraio 2021 - La Toscana riparte in zona arancione dopo 5 settimane in giallo. Limitazioni agli spostamenti fuori Comune, ristoranti e bar disponibili solo per l'asporto, musei di nuovo chiusi, niente riapertura per gli impianti sciistici. Solo la scuola va avanti: le lezioni in presenza al 50% proseguiranno regolarmente. Le restrizioni potrebbero protrarsi anche oltre febbraio, anticipa l'Agenzia regionale di sanità: "La permanenza in zona arancione potrebbe non essere confinata solo a due settimane".

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Il report dell'Ars

Secondo il report dell'Ars la Toscana rischia di restare in arancione per tre, anche quattro settimane, con il ritorno in giallo fissato a meta' marzo. Le regole del Comitato tecnico scientifico, infatti, prevedono due settimane con Rt inferiore a 1 per tornare in giallo. Senza dimenticarsi che i dati analizzati a Roma si riferiscono sempre a 10 giorni prima: in questo caso i primi di febbraio, con i contagi in netto rialzo e la scoperta di vari focolai con varianti del Covid.

Crescono i nuovi positivi

Dal 26 gennaio i nuovi positivi sono iniziati a crescere "con incrementi medi del 18% da una settimana all'altra", sottolinea il report dell'Ars. Nella settimana appena conclusa il ritmo dei nuovi contagiati e' stato tra i 700-800 casi giornalieri rispetto ai 400-500 nuovi positivi di inizio mese. Il bollettino di oggi registra 428 nuovi casi ma non si tratta di un calo visto che sono frutto di quasi 8.000 tamponi contro i 20.000 di media dei giorni passati. Anzi il tasso di positivita' segna un ulteriore aumento rispetto a ieri quando sono stati effettuati 11.000 test: si passa da 4.5% a 5.5% (sulle prime diagnosi contro da 7.7% a 9.6%). A tutto questo si aggiunge l'allarme per le varianti inglese e brasiliana la cui presenza e' stata accertata nel territorio regionale.

Chiusi torna arancione

Il Comune di Chiusi, nel basso Senese, fino a ieri unica zona rossa in Toscana, è tornato in arancione dopo lo screening a tappeto della popolazione nell'ambito del progetto 'Territori Sicuri'. Su oltre 5.000 tamponi sono stati trovati 46 nuove persone positive e casi di variante brasiliana. Oggi il programma di monitoraggio regionale termina lo screening a Terranuova Bracciolini, nell'Aretino, e si sposta nella vicina Sansepolcro dove nei giorni scorsi sono stati accertati casi di variante inglese e brasiliana.

La diffusione delle varianti in Toscana

Giovedi' scorso invece è stato scoperto un caso di variante inglese del virus tra le oltre 100 persone contagiate a Colle Vald'Elsa, nell'alto Senese. Secondo i dati raccolti dalla Regione e inviati all'Istituto superiore di sanità, tra le province di Arezzo, Grosseto e soprattutto Siena il 20% dei casi sono legati alla presenza di variante del Covid-19. Più contenuta la percentuale nell'area centrale che include Firenze, Prato e Pistoia, dove il tasso di virus modificato si ferma all'8,4%. La media nazionale riportata dall'Iss è 17,8% e la Toscana secondo le prime stime della sanità regionale dovrebbe essere intorno al 15%, per questo il Governo ha disposto un'altra serie di controlli a campione sul territorio regionale per approfondire il livello di criticità. Le varianti destano preoccupazione perche' facilitano la trasmissione del virus, generando un'impennata dei casi nelle comunità dove vengono riscontrate. 

Nardella: "Mantenere il sistema a fasce"

«Per ora manterrei il sistema a fasce con i colori perché dobbiamo stare attenti a cambiare metodo di volta in volta e troppo spesso». A dirlo, a Rtv38, il sindaco di Firenze Dario Nardella che ha risposto a chi chiede un lockdown generale per limitare i contagi. Il sindaco è intervenuto anche sulle proteste dei ristoratori che hanno dovuto chiudere i locali per San Valentino, primo giorno di zona arancione in Toscana: «Bisogna curare la comunicazione e la tempistica - ha detto -. Avremmo dovuto gestire diversamente la comunicazione su San Valentino ed anche la tempistica delle decisioni per quanto riguarda l'apertura degli impianti sciistici: le cose non si possono cambiare all'ultimo momento o comunicare all'ultimo momento».

Giani ribadisce: "Zona arancione non dipende da me"

"I ristoratori delusi per la zona arancione in Toscana scattata da ieri? Io sono nei loro cuori. Fosse stato per me il decreto sarebbe entrato in vigore oggi, ed il giorno di San Valentino avrebbero potuto fare quel lavoro che poi con il tutto esaurito gli avrebbe dato un po' di respiro. Ma non sono io che decido, non sono le regioni. Sul giorno e sul tipo di zona, gialla, arancione o rossa, c'è un decreto del ministero della Salute che viene pubblicato sulla 'Gazzetta ufficiale'". Lo ha detto ai microfoni di 'Rtv 38' il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani commentando l'ingresso della Toscana in zona arancione dalla giornata di ieri, circostanza che fra le altre cose ha impedito di tenere aperti i ristoranti nella giornata di ieri, quelli della festività di San Valentino.