Carrara, 5 gennaio 2012 - FESTE CON «RAGAZZE», una piscina, una Grand Cherokee, compleanni per le mogli: c’è di tutto e di più nello scandalo del Cermec che vede fra gli indagati 19 persone, fra politici, amministratori, professionisti e imprenditori. Nel fascicolo sulla conclusione delle indagini preliminari firmato dal pm Rossella Soffio si riscostruisce una delle consuete e note vicende all’italiana che hanno come cornice l’azienda dello smaltimento dei rifiuti e l’impianto di bricchettaggio ErreErre.

 

Una serie di corrotti e corruttori, truffe e abusi d’ufficio che vede fra i politici il capo della segreteria dell’ex ministro Altero Matteoli, Ezio Ronchieri che, con Domenico Del Carlo, è accusato di corruzione aggravata. Nella ricostruzione del pm si legge che l’imprenditore lucchese, amministratore di Delca, ottenne favori nell’appalto che si era aggiudicato con le ferrovie (ottenne l’aumento del 18 per cento della base d’asta per lo smaltimento delle traversine) e il frazionamento del debito di 400mila euro nei confronti di Rfi. In cambio dell’aiuto Ronchieri avrebbe ricevuto una gettata per il fondo della piscina della sua villa privata, un’auto Grand Cherokee (del valore di 14mila euro), riparazioni per 10mila euro per le auto di famiglia, 3 camion di ghiaia per un vialetto dentro villa Ronchieri (1300 euro), il trasporto dei rifiuti della potatura degli alberi del suo parco (300euro) e l’organizzazione di una festa con «ragazze» nel 2008.


NEI GUAI anche Lucio Barani, parlamentare del Pdl, il quale è accusato di concorso e abuso d’ufficio «per aver firmato il decreto dirigenziale con cui si rilasciava il parere favorevole di compatibilità ambientale e l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto procurando a Erre Erre un ingiusto vantaggio patrimoniale consistente nell’ammissione al finanziamento a fondo perduto». Del Carlo è accusato di corruzione in concorso con Marco Andreani (Api), presidente del consiglio comunale di Massa. L’imprenditore avrebbe fatto pressioni sul politico affinché convincesse il sindaco di Massa ad agevolare la realizzazione dell’impianto Erre Erre. In cambio Andreani avrebbe ottenuto «10mila euro come contributo per le elezioni europee del 2008, il pagamento della cena organizzata da Andreani in occasione del compleanno della moglie dell’onorevole Lucio Barani, amico di famiglia, per la somma di 2500 euro al ristorante Blanco di Marina di Pietrasanta, oltre alla promessa di un’assunzione dell’amico Gianfranco Ricci come direttore di Delca e poi di Erre Erre».

 

Lo stesso Del Carlo è accusato di peculato in quanto, amministratore della società misto pubblica Erre Erre, si appropriava — secondo la ricostruzione del pm — di 35mila euro come rimborso spese per cene al Bistrot, Henry di Forte dei marmi, Melograno di Altopascio, da Riccà a Marina di Massa «che faceva figurare come spese di rappresentanza e che erano regalie e benefit personali. Fra questi anche 700 euro per pagare il pranzo della squadra di calcio della massese. Fra i politici anche Michele Del Freo, ex assessore socialista a Carrara, il quale dovrà rispondere di corruzione aggravata in concorso con Del Carlo, Luciano Bertoneri e Roberto Vaira per aver interferito sull’attività di controllo dell’Arpat nella procedura ministeriale dello sblocco dell’area Sin e facendo pressioni su tecnici e funzionari. Del Freo ha ricevuto da Del Carlo, tramite Vernazza Costruzioni, lavori edili nella sua abitazione per circa 100mila euro.