Viareggio, 27 dicembre 2011 - Franco Panariello, 50 anni nato a Montignoso, fratello di Giorgio, è stato trovato morto poco dopo la mezzanotte in un'aiuola sulla terrazza della Repubblica di fronte al bagno Zara a Viareggio. Un passante lo ha visto a terra ed ha avvertito il 118. E ora si indaga se ci siano responsabilità di qualcuno per la sua morte.

Il medico ha cercato di rianimarlo ma i tentativi sono stati vani. Il corpo è stato trasportato all'ospedale Versilia per un primo esame autoptico. E' stato proprio l'attore a riconoscere la salma. Giorgio Panariello è entrato all'obitorio passando attraverso un ingresso secondario. Una volta compiuta la formalità, durata pochi minuti, l'attore è nuovamente uscito dall'ospedale per recarsi al commissariato di polizia di Viareggio per le formalità di rito.

''Non me l'aspettavo", ha detto Giorgio, dopo essere stato qualche minuto in silenzio davanti al corpo del fratello. Francesco, da tutti conosciuto come Franco, avrebbe trascorso alcuni dei giorni delle feste con Giorgio e con altri parentiLa polizia sta cercando di capire come sia arrivato l'uomo nel punto in cui è stato trovato, se si trovava in compagnia di qualcuno e se magari, come avrebbero accennato i parenti arrivati all'obitorio nella mattinata da Montignoso (Massa), qualcuno possa averlo scaricato da un'auto mentre si sentiva male lasciandolo a terra ed allontanarsi. Su un braccio dell'uomo ci sarebbe la traccia lasciata da un ago.

Franco Panariello ieri sera aveva telefonato ad un collega di lavoro dicendogli che sarebbe andato a cena da amici, a Viareggio. Lo racconta Gianni, il giardiniere che lavorava insieme a Franco Panariello per un artigiano di Montignoso.

Il piccolo imprenditore era molto amico dei fratelli Panariello, in particolare di Franco, e piu' volte gli aveva dato lavoro e l'aveva aiutato nel condurre una vita normale dopo aver lasciato prima la comunita' per il recupero di
tossicodipendenti di San Patrignano e piu' recentemente dopo il soggiorno da don Mazzi.

''Era una persona molto sensibile, eravamo diventati amici e io mi trovavo molto bene a lavorare con lui - racconta il collega -. Mi sembrava che finalmente stesse molto meglio, era sereno e aveva molta voglia di lavorare. Ci eravamo visti per l'ultima volta il 23 dicembre, avevamo lavorato mezza giornata prima di chiudere e io lo avevo portato a casa a Pietrasanta. Franco quel giorno doveva andare a Prato per cenare con il fratello Giorgio''. Da tre mesi Franco Panariello lavorava con regolarita' come giardiniere in Versilia.


Intanto il pm Giuseppe Amodeo dovrà stabilire se sia sufficiente un esame del cadavere, oppure se dovrà essere eseguita un'autopsia. Francesco Panariello, secondo quanto appreso, avrebbe avuto la disponibilità di una casa a Pietrasanta, non intestata a lui ma che avrebbe utilizzato più volte.

''Stava bene, ultimamente era piu' sereno. Non ce lo aspettavamo proprio...''. Cosi' lo zio di Francesco 'Franco' Panariello, Duilio, ricorda il nipote. Duilio Panariello non vedeva Franco da una ventina di giorni, ma a Montignoso, dove tutti si conoscono, aveva sempre sue notizie.

''Eravamo molto contenti di vederlo migliorato - racconta la signora Ilaria per cui Franco Panariello aveva lavorato nel mese di settembre -: era una persona molto disponibile, sempre gentile ed educata. Quando venne a lavorare a casa mia mi disse che in passato aveva fatto molti errori ma che adesso, anche grazie all'aiuto del fratello, stava meglio. Effettivamente, anche noi qui lo vedevamo in buona salute e piu' sereno. Per questo, stamane, quando ho sentito alla televisione quello che era successo mi e' parso davvero incredibile''.

Un passato difficile

In passato Franco aveva avuto problemi di droga e di salute. In una intervista rilasciata nel 2009 al periodico DiPiù, aveva raccontato che era stato proprio il fratello attore ad aiutarlo ad uscire dal tunnel della tossicodipendenza. Franco e Giorgio avevano avuto un'infanzia molto difficile. Abbandonati da una mamma-bambina quando Giorgio aveva poco più di un anno e Franco era appena nato, erano stati subito separati: il primo affidato ai nonni materni, il secondo messo in un collegio. Lì era rimasto per 12 anni prima di essere adottato da una famiglia benestante.

La luce fuori dal tunnel

''Neanche l'affetto della nuova famiglia - raccontò Franco nell'intervista-verità - riusciva a placarmi. Un giorno mi scoprirono mentre portavo via loro i soldi, così tolsero l' adozione. Fui spedito in un collegio a Siena, ma anche lì durai poco, mi scoprirono mentre stavo rubando dei soldi al preside. Fui ritenuto un caso con pochissime probabilità di recupero così mi portarono dai miei nonni al Cinquale, una frazione del comune di Montignoso''. In Toscana, Franco conobbe il fratello Giorgio ma scappò anche dalla residenza dei nonni per andare in cerca della madre, a Napoli. Finì poi in carcere, si ammalò e cominciò a drogarsi. Fino al momento in cui Giorgio Panariello lo convinse ad andare a disintossicarsi nella comunità di San Patrignano, all'età di 37 anni per uscirne sette anni dopo.