"No alle prove Invalsi", il boicottaggio degli studenti

Il contestatissimo test preso di mira da motlissimi studenti: striscioni, prove in bianco e altre forme di protesta

Un cartello affisso su una scuola a Prato

Un cartello affisso su una scuola a Prato

Firenze, 12 maggio 2016 - Giornata di test Invalsi nelle seconde classi delle scuole superiori, prove di italiano e matematica standard (cioè uguali per tutti gli studenti d'Italia). Sono prove che mirano a misurare il livello di apprendimento degli studenti italiani e riguardano sia gli iscritti alle primarie che alle secondarie sia di primo che secondo grado (insomma, elementari, medie e superiori). Prove criticatissime dalla stragrande maggioranza degli studenti ma anche da buona parte dei docenti, che ritengono i test "piatti", costosi, incapaci di valorizzare le qualità degli studenti.

E molti alunni hanno attuato un vero e proprio boicottaggio, per esempio con risposte a metà strada fra l'ironico e la "disobbedienza civile" (come la frase "Io non sono un numero"), altri lo hanno lasciato in bianco.

Sono anche comparsi striscioni e cartelli su varie scuole. A Prato, per esempio, all'istituto Buzzi, sono spuntati i cartelli "Boicotta il test Invalsi"; volantinaggi anche al liceo Carducci e al Barsanti e Matteucci di Viareggio e in molti altri istituti superiori toscani. In prima linea anche le scuople di Firenze e Pisa.