FIORENTINA-LIVORNO 

di Alessandro Antico

Firenze, 5 gennaio 2014 – Missione impossibile, si diceva alla vigilia. E i fatti non smentiscono: il Livorno perde il derby del 'Franchi' contro la Fiorentina euroturbo e non molla la zavorra di una crisi che ora si fa sempre più pesante. Ma che rabbia! Che veleno! Rispetto alle sfide precedenti con le big (e anche con le altre) il Livorno fa una gran bella figura, non esce travolto, sfiora persino il gol in tre occasioni bellissime, lascia Firenze fra gli applausi.

E altra nota positiva: la partecipazione dei tifosi viola all'appello lanciato dal capitano amaranto, Andrea Luci, per sostenere la ricerca contro la 'fop', la rara malattia genetica che ha colpito anche suo figlio. Vedremo quanto è stato raccolto.

Ma i punti in classifica restano gli stessi: sono tredici, penultimo posto.

IL PRIMO TEMPO – Amaranto in emergenza, non solo per la graduatoria ma anche per la formazione da schierare al Campo di Marte. Squalificato Emerson, ko Coda, Lambrughi, Siligardi non al meglio. Nicola fa di necessità virtù e si affida ai giovani Benassi in mezzo al campo e Mbaye a destra, con Rinaudo centrale della difesa e Paulinho unica punta sostenuto da Greco. A sinistra, su Cuadrado, c'è Schiattarella.

Si parte con il copione previsto. La Fiorentina spinge, il Livorno contiene, argina. Almeno ci prova. Nicola chiede subito di non abbassarsi troppo: bisogna evitare di concedere spazio alle incursioni di Vargas e Borja Valero. Anche Cuadrado va marcato stretto e infatti Schiattarella al 7' lo ferma in maniera irregolare. Sul sudamericano va spesso in raddoppio Greco.

La Fiorentina sciorina il suo gioco in velocità sia dal centro che dalle corsie esterne. Il Livorno non varca la propria metà campo: Paulinho è isolato là davanti, stretto nella morsa di Roncaglia. Benassi prova a qualche suggerimento, ma le iniziative si perdono nel vuoto, o meglio, nel recupero della mediana viola.

Al Livorno comunque si chiede di contenere e semmai di ripartire, di limitare i danni il più possibile. Deve essere meno bello e più cinico, senza perdere aggressività e senza disunirsi. Inutile provare a spostare il gioco sull'aspetto tecnico, visto che lo spessore dei giocatori viola è nettamente superiore. E per tutto il primo tempo la formazione amaranto applica al meglio i dettami del suo allenatore: non sbanda, tiene il campo, sa chiudersi senza 'catenacciare'.

Al 22' Cuadrado prova un'incursione delle sue su lancio di Ilicic, ma Bardi esce sicuro e blocca sotto la 'Fiesole'.  Alla mezz'ora è Rossi a sfiorare il gol: c'è uno scambio favoloso con Borja Valero in uno spazio ristretto al limite dell'area, poi il bomber fa partire una bordata che sfiora l'incrocio dei pali e termina sul fondo.

Qualche brivido per gli amaranto, che tutto sommato però tengono bene e mostrano buona tempistica nei recuperi. Biagianti e Luci fanno da cerniera a centrocampo: gli uomini di Nicola riescono a indietreggiare rapidamente e a chiudere gli spazi alle folate viola, che in ogni caso sono rapidissimi.

Nel finale di tempo la Fiorentina va all'assalto ma il Livorno chiude bene, si difende con ordine, resiste.

In pieno recupero Cuadrado va giù in un contrasto con Schiattarella a metà campo; Paulinho ne approfitta e calcia in porta da distanza siderale, insaccando. L'arbitro Tagliavento però aveva fermato il gioco e così il brasiliano rimedia il cartellino giallo. Decisioni un po' discutibili, secondo la sponda amaranto. Ma tant'è.

IL SECONDO TEMPO – Si riparte con le stesse formazioni iniziali. Nicola dà fiducia a tutti i ragazzi mandati in campo dal primo minuto. Lo scacchiere amaranto reggerà alla distanza? Riuscirà a mantenersi compatto?

Già al primo minuto Benassi se ne va in contropiede, arriva quasi al limite dell'area e spara un missile che finisce alto di una spanna.

Gli risponde Cuadrado, che va via con una serpentina spaventosa, ma trova Bardi  pronto alla deviazione in corner. Sull'azione successiva ancora Bardi protagonista su una deviazione dal centro dell'area.

La Fiorentina aumenta velocità e pressione. Passano i minuti e a guadagnarci è il Livorno, che ogni tanto alza il capo e prova ad alzarsi quando i viola lasciano qualche metro nel mezzo. Al 7' Cuadrado perde palla e falcia Greco: 'giallo' per il colombiano.

La retroguardia amaranto funziona: Valentini, Rinaudo e Ceccherini intercettano le verticalizzazioni avversarie, si intendono e chiudono come devono. La squadra di Montella finora appare meno lucida del solito, meno incisiva rispetto al suo standard consueto: avrebbe bisogno di più velocità a centrocampo. Nicola chiede ai suoi di riguadagnare terreno perché sono un po' indietreggiati. Schiattarella però è impegnato nella pressione su Cuadrado ed è chiamato agli straordinari. A ogni modo si scalda Duncan.

Al 15' superbrivido in casa amaranto: Bardi salva su una deviazione ravvicinatissima di Vargas, di tacco.

Al 19' il brivido lo corrono i viola. Traversa piena di Mbaye: lancio da sinistra su calcio da fermo di Valentini, palla alta, svetta in area il giovanissimo senegalese e la palla finisce sul montante.

Montella cambia, vuole più rapidità: toglie Ilicic e inserisce Joaquin.

Al 21' passa la viola con Gonzalo Rodriguez: cross dalla bandierina di Borja Valero, palla in mezzo all'area, difesa amaranto in linea ma ferma. Il difensore argentino è appostato, salta più alto di tutti e butta dentro di testa.
Nel momento in cui gira al meglio, il Livorno va sotto. Pochi istanti prima la traversa di Mbaye, che un minuto dopo devìa in corner la palla che sarà poi insaccata da Gonzalo sul calcio d'angolo successivo.

Sale il nervosismo. Rinaudo viene ammonito per un fallo su Rossi, che deve lasciare il campo. A fine partita infurierà la polemica per questo intervento: l'infortunio di Pepito sembra piuttosto serio.

Alla mezz'ora anche Luci rimedia il giallo per un'entrata su Cuadrado.

Um ninuto più tardi l'occasione più incredibile per il Livorno. Luci è protagonista di un dribbling favoloso, arriva al limite e serve Paulinho, il cui tiro è ribattuto. Arriva Benassi sul rimpallo e colpisce di testa, ma Neto risponde alla grande e sventa il pareggio. Un'azione strepitosa, che avrebbe meritato davvero il gol.

Livorno a testa alta. Con grinta e carattere, ma non solo. Di fronte alla ben più quotata Fiorentina, gli amaranto di Nicola perdono ma senza sfigurare, proponendo gioco, sfoderando qualche contropiede interessante.

Al 36' ancora Benassi al volo da fuori area. Neto si stende e la butta fuori con un braccio.

Nel finale Nicola gioca la carta Emeghara togliendo Ceccherini (buona la sua partita, ancora una volta). E' l'ultima chance, l'appiglio della disperazione al quale si aggiungerà in pieno recupero anche Siligardi.

Ma non c'è nulla da fare. Un punto sfiorato, accarezzato, svanito con quella traversa di Mbaye e quella testata di Gonzalo.

Il derby del 'Franchi' finisce 1-0 per i viola. Il Livorno resta al palo, la classifica fa paura. Rabbia, tanta rabbia perché almeno un punto ci sarebbe stato. Gli amaranto non lo avrebbero di certo rubato.

Ma questa partita ora è già in archivio. Prossimo turno, il Parma al 'Picchi'. Nel frattempo, si aspettano le novità (concrete) di mercato. Per la salvezza urgono in ogni caso rinforzi.

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