Lerici (La Spezia), 18 dicembre 2012 - Sono ore di angoscia per i familiari di Andrea Calevo (foto), l'imprenditore edile di 30 anni rapito domenica sera dalla sua villa di Lerici. Quattro uomini, probabilmente dell'Est, col volto coperto e armati di pistole, si sono introdotti in casa. Hanno atteso che Calevo rietrasse in casa, hanno immobilizzato la madre e svaligiato la cassaforte, poi sono fuggiti con il giovane. Un sequestro definito anomalo dagli inquirenti: nella zona infatti non si ricordano eventi simili, riconducibili alla presenza di una criminalità organizzata. Ma destano perplessità anche le modalità del rapimento. I banditi hanno rassicurato la madre, Sandra Podestà, 65 anni: "Tuo figlio ce lo portiamo con noi per sicurezza - avrebbero detto - non ti preoccupare poi lo libereremo". Ma a distanza di 36 ore, di Andrea non si hanno notizie.

 

LE PISTE - Una rapina finita male oppure un sequestro a scopo di estorsione. Sono queste le due principali piste seguite. Il 'commando' potrebbe aver portato via l'imprenditore per coprirsi durante la fuga. L'altra ipotesi è che Calevo, erede di un'azienda edile che fattura 10 milioni di euro l'anno, sia stato rapito per ottenere un riscatto. La refurtiva, qualche migliaia di euro e alcuni gioielli, potrebbe non aver accontentato i rapitori. Eppure nessuna richiesta è pervenuta alla famiglia. I beni dei Calevo sono stati comunque congelati dalla procura distrettuale antimafia, come prevede il protocollo antisequestri, mentre si spulcia anche fra i bilanci e i conti della società edile di Andrea.

 

ANALISI SU TABULATI E AUTO - Le prime risposte potrebbero arrivare ore dall'analisi dei telefoni dell'imprenditore, recuperati nel parco della villa, e dagli accertamenti sulla sua auto, ritrovata nel fiume (foto) a Santo Stefano di Magra solo ieri mattina. In queste ore vengono passati al setaccio i tabulati telefonici mentre il Racis di Parma è al lavoro sull'Audi di Calevo, alla ricerca di impronte e o reperti utili alle indagini.

 

L'ASSALTO - Sono le 21 circa quando i quattro uomini entrano nella villa di Bellavista. Sandra Calevo, l'unica testimone, descrive un blitz studiato nei minimi particolari: Andrea Calevo, 30 anni, patron della società edile Calevo Nestore & Figlio srl fondata oltre 120 anni fa dal bisnonno, torna a casa con la sua Audi A1. Arriva al cancello, apre con il telecomando, ma dentro, ad aspettarlo, ci sono tre uomini con il volto coperto da un passamontagna. Due di loro sono armati.


Calevo, sotto la minaccia delle pistole entra in casa. I tre, uno dei quali parla con uno spiccato accento dell'Est, costringono la madre dell'imprenditore ad aprire la cassaforte di casa mentre tengono sotto mira Andrea. Una volta presi i 3 mila euro in contanti, i tre passano alla seconda fase della rapina: uno lega la donna a una sedia con del nastro isolante, gli altri due trascinano Andrea sulla sua Audi. Lo perquisiscono, gli tolgono i cellulari (che buttano in giardino assieme al cordless), poi scappano. La signora Calevo dopo un po' riesce a liberarsi e a chiamre i carabinieri.


LA MACCHINA 'PULITA' - C'era un complice? Gli investigatori propenderebbero per questa ipotesi. I sequestratori sarebbero fuggiti con l'auto di Calevo, per poi abbandonarla nel Magra e salire su una macchina 'pulita'. A bordo dell'Audi, il gruppo avrebbe preso la vecchia via Aurelia, sarebbe arrivato fino a Vezzano, sul greto del fiume Magra, e qui abbiano costretto l'imprenditore a spingere la macchina nel fiume, a salire sulla loro auto, a fuggire con loro. In poco meno di due minuti sono al casello della Spezia. Davanti a sé hanno l'A15 per Parma o l'A12 per Genova-Rosignano.
 

 

Perché un sequestro se non viene richiesto un riscatto? Perché, appena sequestrato l'uomo, spingere la sua auto nel fiume? Una vicenda fitta di interrogativi quella di Lerici. Gli investigatori sono convinti che dietro a questa rapina ci sia qualcosa di più. In paese c'è chi parla dell'imprenditore come di un giovane in gamba che sa il fatto suo, e c'è chi lo definisce un 'guascone' finito, a causa della crisi dell'edilizia, in qualche affare difficile da chiudere.

 

GIOVANE RAPITO, GUARDA TUTTE LE IMMAGINI

 

 

MAXI-CACCIA AI BANDITI, E' EMERGENZA/AUDIO (di Francesco Marinari)

 

La mappa: ecco dove l'uomo è stato rapito


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