Lerici (La Spezia), 17 dicembre 2012 - Nessuna traccia di Andrea Calevo, l'imprenditore di 31 anni rapito ieri sera nella sua villa di Lerici da un gruppo rapinatori, forse quattro, che secondo quanto emerso avrebbero origini dell'Est.

L'ASSALTO - I banditi sono entrati nella residenza di Lerici prima del ritorno dell'imprenditore intorno alle 21. Tutti avevano il volto travisato da un passamontagna mentre due erano armati di pistola. Hanno immobilizzato la madre con un nastro isolante e si sono fatti aprire la cassaforte, dalla quale hanno portato via alcune migliaia di euro e monili d'oro. Quando Andrea, erede del gruppo specializzato in commercio e consulenza nel settore dell'edilizia, ha aperto il cancello elettrico della villa a Bellavista ed è entrato nel parco, lo hanno bloccato. Alla donna avrebbero detto: "Tuo figlio ce lo portiamo con noi per sicurezza, non ti preoccupare poi lo libereremo".
 

LA FUGA E L'AUTO GETTATA NEL FIUME - Un assalto, probabilmente a scopo di rapina, ma sfociato in un rapimento. Dopo aver messo a soqquadro la villa, i sequestratori sono fuggiti con Calevo a bordo della sua auto ritrovata solo questa mattina nel fiume (FOTOa Santo Stefano Magra. A lanciare l'allarme è stata la madre che è riuscita a liberarsi e chiamare i carabinieri.

 

I TABULATI TELEFONICI AL SETACCIO  - Molto probabilmente, è l'ipotesi degli investigatori, i malviventi sono arrivati alla villa con un'auto che poi hanno abbandonato, insieme a quella dell'imprenditore, per proseguire la fuga con una vettura 'pulita'. Qualche risposta in più potrebbe arrivare nelle prossime ore dall'analisi dei tabulati telefonici e dell'auto. Nel giardino della villa, infatti, sono stati recuperati due cellulari appartenenti a Calevo mentre l'Audi dell'imprenditore si trova già nei laboratori del Racis di Parma dove gli esperti sono alla ricerca di impronte e o di reperti che possano essere utili alle indagini.

 

CONGELATI I BENI DELLA FAMIGLIA - Sarebbe già stato attivato dalla procura distrettuale antimafia di Genova il protocollo antisequestri dopo il rapimento dell'imprenditore Andrea Calevo, avvenuto la notte scorsa. Il protocollo prevede anche il blocco dei beni di famiglia. Secondo quanto appreso due le ipotesi investigative: la prima e' quella del sequestro a scopo di estorsione perche' la refurtiva e' stata scarsa; la seconda e' che i rapinatori abbiano compiuto il sequestro solo per coprirsi la fuga. ''La situazione è delicatissima - ha detto un inquirente impegnato nelle indagini - il fattore tempo è fondamentale, cosi' come la riservatezza delle indagini''. Intanto l'auto recuperata nel fiume Magra  a poca distanza dal lago Curadi, alimentato dallo stesso fiume, e' stata trasferita in un garage a disposizione del Ris di Parma.

 

GIOVANE RAPITO, GUARDA TUTTE LE IMMAGINI

 

IL PROCURATORE DI GENOVA: "SITUAZIONE DELICATISSIMA" - Il procuratore di Genova Di Lecce ha piu'' volte sottolineato che la situazione e' "delicatissima". Gli inquirenti, che hanno a lungo interrogato la madre della vittima, stanno indagando a 360 gradi. I componenti del commando avevano il volto coperto da passamontagna quando a sera, intorno alle 22, sono entrati in villa. Uno di loro ha parlato rivolgendosi agli altri due in una lingua non italiana, secondo l'unica testimone, la madre del rapito, apparentemente slavo. L'indagine, coordinata dal procuratore di Genova Michele Di Lecce e dal sostituto Federico Panichi, e' svolta sul campo dai carabinieri del Ros. 

MAXI-CACCIA AI BANDITI, E' EMERGENZA/AUDIO (di Francesco Marinari)

 

LA DDA DI GENOVA: "SEQUESTRO A SCOPO DI ESTORSIONE" - Dopo il rapimento, ieri sera, dell'imprenditore Andrea Calevo a Lerici, l'ipotesi su cui si muove la Dda di Genova, coordinata dal procuratore Capo Michele Di Lecce, e' quella di sequestro di persona a scopo di estorsione. Al momento c'e' massimo riserbo sulle indagini per tutelare l'incolumita' di Calevo, prelevato ieri sera intorno alle 22 nella sua villa sulle alture di Lerici.

La mappa: ecco dove l'uomo è stato rapito


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IL SINDACO: "UN TIPO DI CRIMINALITA' CHE NON CONOSCEVAMO. UN RAGAZZO CHE LAVORA" - Livio Giorgi, il sindaco di Arcola, sede della ditta Calevo, si è recato stamattina in visita dalla madre dell'imprenditore rapito ieri sera. "Mi auguro che questa situazione duri poche ore - ha spiegato all'Adnkronos - siamo vicini alla famiglia: stamattina sono stato dalla madre di Andrea Calevo per manifestarle la vicinanza di tutta l'amministrazione".  "Siamo tutti molto preoccupati anche perché questo atto segna una svolta, per tutta la nostra zona, di un tipo di criminalità che non conoscevamo e che non ci aspettavamo mai di conoscere", dice poi il sindaco. "Sì ci sono stati, furti, rapine anche in stile arancia meccanica - ha ricordato - ma non conoscevamo i sequestri di persona, una cosa a noi del tutto estranea".

"La ditta Calevo è sempre stata anche l'orgoglio delle aziende sul territorio perché è un'impresa che fornisce materiali edili, hanno molti amici" spiega il primo cittadino che "esclude" che dietro il rapimento "ci siano problemi di altro genere se non quello che si tratta di una famiglia facoltosa. Speriamo non si arrivi a estorsioni e ricatti". "Una famiglia di gente che ha lavorato e che lavora - ha detto Giorgi ai microfoni di TgCom 24". Andrea guida l'azienda da quando è morto il padre: "Un ragazzo che la mattina si alza e lavora fino alla sera".

LA VICINA: "ORA HO PAURA" - Alle parole del sindaco ha fatto eco una vicina di casa della famiglia Calevo: ''Ho paura - ha detto l'anziana donna che ha preferito mantenere l'anonimato - che possa succedere anche a me. Questa
è una zona isolata, con molte villette sparse qua e la', potrebbe succedere a ognuno di noi''.

APPRENSIONE FRA I DIPENDENTI DELLA CALEVO - A Romito Magra, all'azienda di Andrea Calevo, c'è come ogni giorno un viavai continuo di clienti che vengono ad acquistare il materiale. Si continua a lavorare, ma con grande apprensione tra i dipendenti. Tutti aspettano buone notizie. Anche i clienti che conoscevano Andrea Calevo, fin da quando era piccolo, pregano per il giovane. Tutti ne parlano come un gran lavoratore, una famiglia non chiacchierata e nessuno si spiega perché possa essere successo questo.

LA VISITA DEL PARROCO - Il parroco di Lerici, don Federico, in serata è arrivato nella villa della famiglia Calevo. Il sacerdote non ha voluto parlare con i cronisti radunati davanti al cancello della
villa. In casa, oltre alla madre di Andrea Calevo anche la sorella dell'imprenditore spezzino, Laura, giunta da Milano dove vive.