Cremona, 21 dicembre 2011 - Venticinque sms tra il cellulare di Carobbio e quello di un componente della banda degli "zingari", la costola dell'Est Europa della presunta mega-organizzazione che truccava le partite per scommesse illegali e che aveva ramificazioni a Singapore. Sms cheCarobbio, attualmente in forza allo Spezia e Almir Gegic si scambiano nel maggio 2010 prima, durante e dopo la partita tra Grosseto e Reggina, finita 2-2.

Sms nei quali a fine partita Carobbio si lamenta con Gegic dell'allora compagno di squadra Joelson, reo di non aver tirato il rigore "che avrebbe dovuto sbagliare". E' questo uno degli elementi dell'accusa contro il giocatore nato ad Alzano Lombardo e con una carriera in diverse squadre soprattutto di serie B, tra Siena, Grosseto, Albinoleffe.

E ci sarebbero le prime ammissioni del centrocampista, che è stato ascoltato nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia. Carobbio si trova attualmente agli arresti nel carcere di Cremona. Carobbio, oltre a confermare di ''esser stato a disposizione'' dello stesso gruppo per alterare in cambio di soldi almeno cinque incontri delle squadre dove giocava, avrebbe detto anche di piu': sostenendo, in sostanza, che anche le partite dell'Albinoleffe quando lui era a Bergamo erano truccate.

Con Carobbio è stato sentito anche un altro calciatore arrestato, Alessandro Zamperini, con un passato anche in Inghilterra. Sarebbe stato Zamperini, non più tardi del novembre scorso, a contattare un ex compagno di squadra ai tempi delle giovanili e che ora gioca a Gubbio per proporre di truccare la partita tra Gubbio e Cesena, che valeva per la Coppa Italia.

Dalle pagine dell'ordinanza, si capisce come secondo l'accusa, quel Grosseto-Reggina del 22 maggio 2010 doveva essere una partita "accomodata". Oltre a Carobbio, per la procura sono coinvolti anche Kewullay Conteh, Ignazio Jose Joelson e Paolo Acerbis, quest'ultimo portiere, tutti giocatori che a quel tempo militavano nella squadra grossetana. Il compenso agli atleti per truccare la partita sarebbe stato da parte dell'organizzazione di centomila euro.

Secondo gli accordi, il Grosseto avrebbe dovuto perdere con due gol di scarto. Nella partita dovevano essere realizzati almeno tre gol, mentre il Grosseto non avrebbe dovuto prendere gol nei primi quindici minuti. Anche durante l'intervallo Carobbio parlerebbe con l'organizzazione via sms. Durante l'intervallo, Vinko Saka, quello che aveva colloqui con Tan Seet Eng - il factotum dell'operazione, proveniente da Singapore - si scambia dei messaggi con Carobbio il quale conferma che ''tutto sta andando bene''.

L'accordo però alla fine non fu rispettato e appaiono adesso inquietanti le parole di Gigi Consonni, giocatore del Grosseto che quel giorno batté il rigore, segnandolo e facendo, senza saperlo, saltare gli accordi: "Ho tirato io, ho tolto dall'imbarazzo qualche mio compagno che non voleva batterlo".

Ma l'ordinanza va avanti. E spiega come a quel punto l'organizzazione decise, per recuperare i soldi, di truccare Empoli-Grosseto, nella giornata calcistica successiva, il 30 maggio. Alija Ribić e Vinko Šaka, due del ramo dell'Est Europa dell'organizzazione, vennero in Italia per accordarsi presumibilmente con Carobbio. Anche in quel caso il piano andò a vuoto: il Grosseto avrebbe dovuto perdere la partita, che poi finì in pareggio 2-2.