Venerdì 26 Aprile 2024

Processo Concordia, il Comune del Giglio chiede una provvisionale di almeno venti milioni

Chiesto il rinvio degli atti per Pierluigi Foschi, all'epoca del naufragio presidente di Costa, e Paolo Parodi, all'epoca componente dell'unità di crisi / SCHETTINO A PORTA A PORTA / PAROLA ALLE PARTI CIVILI: SCINTILLE IN AULA CON COSTA / LA PROCURA CHIEDE 26 ANNI, L'EX COMANDANTE: "NON SCAPPO"-AUDIO / IL PARROCO DEL GIGLIO: "NON SI PUO' PERDONARE" / LA DIFESA: "QUASI ERGASTOLO, MANCO A PACCIANI" / "SI POTEVA CHIEDERE DI PIU'" / "NON MERITA ATTENUANTI" / PERICOLO DI FUGA / "DIO ABBIA PIETA' DI SCHETTINO" / "SCHETTINO HA ABBANDONATO LA NAVE PRIMA DI MEZZANOTTE E 25"

La Costa Concordia quando era arenata al largo dell'Isola del Giglio (Ansa)

La Costa Concordia quando era arenata al largo dell'Isola del Giglio (Ansa)

Grosseto 28 gennaio 2015 – Ripreso col botto il processo a Francesco Schettino, che esprime la propria opinione in televisione, invece di presentarsi in aula ad ascoltare la richiesta di condanna e le richieste delle parti civili, le vittime di quanto lui viene accusato pesantemente. Uno degli avvocati di parte civile, in una vibrante e appassionata requisitoria, ha voluto riportare al centro del processo proprio le vittime. “Non vogliamo una condanna generica ma il contestuale calcolo del danno con la provvisionale. Chiedo infine il danno punitivo – ha sottolineato Guarini - trattato anche da altri colleghi che mi hanno preceduto. Punitivo nei confronti della compagnia di navigazione. Non c’è un altro modo se vogliamo fare giustizia in senso alto. La procura e il gip si sono dimenticati delle vittime in questo processo. La condotta di Schettino è eccezionalmente grave. Questo basta a motivare una richiesta di danni punitivi. Affondando le mani nel fascicolo della procura, queste restano colme di pezzi probatori preziosi come l’ambrosia, che non travolgono direttamente Schettino, ma responsabilità di Costa Crociere. Di una formazione e preparazione sulle procedure di sicurezza che è mancata”.

Ha parlato poi del metodo Ferrarini, Alessandra Guarini. “Tutte le scellerate decisioni dopo l’impatto prese da Schettino – prosegue il legale che assiste una naufraga – lo sono state mentre il comandante era al telefono con Ferrarini. Il metodo Ferrarini: una prassi della compagnia che viene riportata in alcuni verbali dei carabinieri. Era un modo per lavare i panni sporchi. Questo aspetto è stato indagato. Il pm ci ha messo a disposizione tutta la vicenda della Costa Fortuna. La pratica degli inchini si sa era prassi, tradizione in Costa”. Al termine dell’arringa Guarini ha chiesto oltre le condanne per temi indicati, anche il rinvio degli atti alla procura in riferimento a Pierluigi Foschi, all'epoca del naufragio presidente di Costa, per delitto colposo di pericolo e per Paolo Parodi, all'epoca componente dell'unità di crisi, per falsa testimonianza. 

Per l’amministrazione comunale dell’Isola del Giglio, l’avvocato Maria Chiara Zanconi che rappresenta insieme al collega Alessandro Maria Lecci l’ente, nell’ambito della sua arringa, ha chiesto al Collegio una provvisionale non inferiore a venti milioni di euro. Restando valida la richiesta complessiva di risarcimento di duecento milioni di euro. Il legale ha raccontato come la vita dell’isola sia stata sconvolta dal naufragio. "Parzialità delle fonti, soggettività dei criteri di valutazione, presenza di macroerrori con valutazioni assenti o valutazioni sbagliate, fallacia delle conclusioni. Le consulenze che Costa Crociere ha fatto nel corso del processo a dimostrazione dell’assenza del danno patrimoniale e non patrimoniale sono state completamente smontate e adesso non rimane più nulla – hanno sottolineato i legali del Comune - Se non bastano milioni di verifiche per determinare se una data teoria è certa, è sufficiente una falsificazione per dimostrare che non lo è. Se l’indagine di Del Mare e dell’Osservatorio di Pavia avevano anche una minima pretesa di scientificità, si schiantano e si disintegrano di fronte alla rigidità dei criteri in tema di valutazione di prova".

"Il danno per l’Isola del Giglio esiste. Anche quello d’immagine che si protrarrà nel tempo. Irrimediabilmente. – ha commentato a margine il sindaco Sergio Ortelli, presente in aula per assistere all’arringa - Chi in questi anni ha sostenuto il contrario mente, sapendo di mentire. Per non parlare dei danni alla macchina comunale e il turbamento dei gigliesi che l’amministrazione comunale rappresenta oggi come quella notte: nessuno di noi potrà mai dimenticare cosa è accaduto in quegli interminabili giorni e negli anni successivi. Ancora oggi non sappiamo cosa ci aspetterà per il futuro. Con certezza possiamo affermare che non c’è stato alcun guadagno sotto il profilo economico tantomeno sotto il profilo dell’identità, del nome e della reputazione turistica".