di Francesco Marinari

Twitter: @framar1977

Grosseto, 10 gennaio 2013 - Via dall'Isola del Giglio a giugno: la Costa Concordia, dopo il parbuckling e la rotazione che l'ha rimessa "in piedi" avvenuta a settembre, lascerà l'isola dove è semi affondata più o meno all'inizio dell'estate. Lo conferma il capo della Protezione Civile Gabrielli a quattro mesi dalla ciclopica operazione che ha portato la nave in sicurezza da una posizione sdraiata alla sua invece naturale posizione in linea di galleggiamento. Il porto di destinazione sarà scelto invece a marzo. 

L'attività di rimozione della nave inoltre è in capo al privato, ha precisato Gabrielli. Il pubblico non c'entra niente, il pubblico poteva essere coinvolto se ci fosse stato un'inattività del privato. "Il privato c'è sempre stato ed è stato un interlocutore leale fin dall'inizio. Il pubblico ha compito di verifica delle operazioni". 

Il costo dell'operazione di rimozione della Concordia è di circa cinquecento milioni: cifra elevata, che le autorità dicono "ricadranno principalmente sull'economia italiana, con un ottimo ritorno, che non è poco, per le finanze del Paese". Gabrielli ha incontrato i giornalisti in una conferenza stampa in cui è stato fatto il punto della situazione. Sul porto di destinazione della Concordia, ha detto Gabrielli, sono dodici i porti e le aziende che hanno manifestato l'interesse a ricevere la Concordia, di queste cinque sono sul territorio nazionale. Intanto il ministro dell'Ambiente Orlando chiede che sia un porto italiano ad accogliere la nave. E insistendo sul concetto, il ministro ha aggiunto: "Non ci sono operazioni senza rischi ambientali, ma portando la nave in un porto vicino questi rischi sono ridotti". 

DODICI I PORTI POSSIBILI DI DESTINAZIONE - "In queste settimane - ha detto Gabrielli - mutuando la stessa procedura seguita per l'individuazione del consorzio del parbuckling, la parte privata ha individuato oltre trenta soggetti che potevano essere nella condizione di manifestare l'interesse allo smantellamento. Secondo la tempistica data, dodici di queste società hanno manifestato il loro interesse, dodici sono località aziende, porti collocati in sei paesi, di queste dodici cinque sono sul territorio nazionale. Noi contiamo insieme alla parte privata, entro il mese di marzo, di arrivare alla indivuduazione del porto di destinazione".

LE MODALITA' DELLA RIMOZIONE DELLA NAVE - Precise indicazioni anche su come la nave verrà portata via. Qualora il porto di destinazione sarà a una distanza da consentire il traino, la movimentazione sarà Isola del Giglio-porto di destinazione. Qualora il porto fosse lontano tale da non consentire la movimentazione col traino, la nave sarà collocata fino a settembre-ottobre in un porto intermedio. Poi, nella fascia temporale settembre ottobre verrà trainata dal porto intermedio al porto di destinazione finale. Ovviamente, come ha ribadito attraverso la stampa il ministro, non ci sono decisioni definitive, tutte le cose sono al vaglio".

LA SISTEMAZIONE DEI CASSONI - Nella conferenza stampa di Roma ha poi parlato l'ingegner Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione. "Stiamo lavorando - ha detto - per la sistemazione dei cassoni nella parte di nave che era sommersa (ovvero il lato destro, ndr). I cassoni sono adesso a Livorno, dove stiamo allestendo i cassoni stessi che poi dovranno essere sistemati. Una operazione delicata perché la nave ora è in posizione verticale, mentre i cassoni che furono messi prima del parbuckling videro un'installazione in posizione orizzontale della nave". 

CASSONI POSIZIONATI ENTRO APRILE - Anche l'ingegner Porcellacchia fornisce tempistiche. " La data ragionevole è la metà di aprile per la sistemazione dei cassoni sulla nave. Non dico quale potrà essere con precisione la data della rimozione ma ritengo entro la metà di giugno, dopo ci sarà la fase di rigalleggiamento. Aggiungo qualche piccola indicazione rispetto a quello che ha detto il prefetto Gabrielli. Abbiamo assegnato ai nostri consulenti inglesi e degli assicuratori, la Londonf Offshore Consultant, la gestione della gara per l'assegnazione dello smantellamento della nave. Abbiamo seguito canoni rigorosi, abbiamo dato indicazioni precise su tutela dell'ambiente e tempistiche".

IL MINISTRO: "NESSUN TRIONFALISMO" - "E' necessario stoppare ogni trionfalismo su vicenda tragica come questa - dice il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando -. Ma una legittima soddisfazione su come questa vicenda sia stata affrontata è giusto averla. Una soddisfazione frutto di interlocuzione tra i soggetti che hanno avuto il prefetto Gabrielli come apice, con il meglio delle tecnologie messe a disposizione. Abbiamo affrontato un primo pezzo delicato, ora c'è una seconda fase non meno delicata. Oggi, con soddisfazione, sottolineiamo come un impegno sia stato mantenuto almeno nelle intenzioni dei soggetti coinvolti. La prossima stagione anche turistica non vedrà la permanenza del relitto al Giglio".

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IL 60% DI QUANTO SPESO NELLE CASSE ITALIANE - "Il 60% di quanto è stato speso per la Costa Concordia fin qui è andato nelle casse italiane, questi sono fatti non parole - dice il capo della Protezione Civile Gabrielli - Più si va disuniti più c'è la certezza di perdere. Interroghiamoci sulla capacità del Paese di dare risposte alle sfide. Che vinca il migliore è nel nostro interesse".