Grosseto, 22 dicembre 2013 - SI «ARRICCHISCE» di altri particolari il castello accusatorio nei confronti di Antonino Bilella, il custode 67enne di Villa Adua, accusato di avere ucciso la proprietaria Francesca Benetti e di averne poi nascosto il cadavere chissadove. Elementi che la procura ritiene importanti se aggiunti a quelli che già sono noti da alcune settimane. I carabinieri del Ris di Roma hanno consegnato ai magistrati i risultati di una parte dei numerosi sopralluoghi eseguiti a Villa Adua.

E’ stato scoperto che nello scarico del lavandino del bagno sono state trovate numerose tracce di sangue che appartengono al codice genetico della Benetti. «Sì, è così — ha confermato il procuratore Francesco Verusio — ci è stato comunicato da poco. A riprova che in quell’appartamento le tracce di sangue erano in ognidove. Ora attendiamo i risultati su che cosa — se è stato trovato — di interessante nell’auto della povera vittima». L’ipotesi della procura è che possano esserci tracce di Bilella anche lì. Per l’accusa potrebbe essere la chiusura del cerchio, anche senza il ritrovamento del cadavere.

IL SANGUE rilevato dagli esperti del Ris nello scarico del lavandino nell’appartamento della Benetti di getto potrebbe portare a pensare a qualcosa di assolutamente regolare. Ma se collegato al racconto che lo stesso custode ha fatto agli investigatori prima di essere indagato assume un contorno diverso. Sinistro. Di qualcuno che prima ha avuto la necessità di togliersi di dosso il sangue e poi di costruirsi un alibi. Almeno così è stato inteso dagli inquirenti. Bilella, infatti, ha raccontato che quel lunedì 4 novembre aveva incontrato la «signora» e che l’aveva aiutata a portare nel suo appartamento un pesante contenitore per l’olio. «Avevo le mani sporche — ha poi aggiunto Bilella — e me le sono lavate nel bagno». Ma sporche di che cosa? In quello scarico — hanno appurato gli esperti del Ris — è scorso sangue di Francesca. Ma dov’era quel sangue?


I magistrati che coordinano le indagini hanno un’idea ben precisa. All’inizio dell’anno, probabilmente subito dopo le festività, saranno consegnati dal Ris gli ultimi risultati. Nella speranza di riuscire a trovare anche il corpo o ciò che resta della povera Francesca. E non solo per le indagini.