Grosseto, 17 ottobre 2012 - Non fu Schettino con la sua manovra ad evitare il peggio, ma la mano di Dio. Lo sostiene il procuratore Francesco Verusio, nel terzo giorno di udienza per l'incidente probatorio sulla scatola nera della Costa Concordia. ''Se non c'era quel vento di quella sera - ha sottolineato il magistrato - la nave si sarebbe capovolta e affondata in un minuto. Non aveva propulsione e i timoni erano bloccati, l'ha salvata solo l'abbrivio''. Secondo il pm, il dibattimento al Teatro Moderno, iniziato lunedì, starebbe consolidando "i profili di colpa che avevamo individuato". Dello stesso avviso anche Salvatore Catalano, legale difensore di Ciro Ambrosio, indagato con Schettino e altre 8 persone. E' stato "il caso" e non l'ex comandante a "portare lo scafo sugli scogli delle Scole".

Nel frattempo, dalle registrazioni della scatola nera, sono emersi nuovi dettagli sulla dinamica del naufragio. La perizia del gip conferma la presenza di Domnica Cemortan in plancia di comando. Nella relazione tecnica si parla di tre persone estranee alla guardia che, avrebbero assistito alla manovra dell'inchino, violando peraltro le norme della Costa. Sono il commissario di bordo, Manrico Giampedroni, lo chef Ciro Onorato e l'amica moldava del comandante, appunto. "Alle ore 21:34:38 il comandante Francesco Schettino fa ingresso in plancia", si legge nella perizia. Sono trascorsi circa quindici minuti da quanto è stato contattato dal primo ufficiale Ciro Ambrosio. "Il titolare della guardia è ancora Ambrosio, in quanto il comandante è semplicemente salito in plancia ma non ha avocato a sé il controllo della manovra". Ma Schettino, "rivolgendosi ad Abrosio, si informa sulla velocità della nave e questi risponde: 15.5 nodi". Acquisita l'informazione, Schettino si rivolge ancora ad Ambrosio dicendo: "Timone a mano".

Per i periti, questo è il vero momento in cui Schettino assume il comando della nave, qualche minuto prima cioè che in effetti dica, alle 21:39:17, "i take the conn". E due minuti prima, alle ore 21:37:13 Schettino aveva chiesto a una quarta persona "irregolarmente" presente in plancia, al cameriere di bordo Antonio Tievoli: "Hai chiamato a Palombo?" Tievoli risponde: "non ancora", e quindi "sollecitato", chiama l'ex ammiraglio Mario Palombo, destinatario, secondo Schettino, della manovra dell'inchino. Circa sette minuti dopo, l'impatto con gli scogli.

Domani, la parola passerà ai difensori di Schettino e degli altri indagati.  Con ogni probabilità, sarà l'ultimo giorno di udienza. Il pool di legali dell'ex comandante, guidato da Bruno Leporatti, si sono riuniti in serata per mettere a punto la strategia difensiva. 


"MI SONO FIDATO DEL PALOMBI" - ''Mi sono fidato della carta e del Palombi. Saluta questo, saluta quello ed ecco qua...''. E' una delle intercettazioni ambientali e telefoniche di Schettino venute fuori al Moderno. ''Palombi'' sarebbe il comandante Palombo, colui che secondo Schettino lo avrebbe convinto a passare accanto all'isola del Giglio per fare 'l'inchinò con la nave. In un'altra c+onversazione intercettata dai carabinieri, Schettino dice a un amico: ''Quando ho capito che la nave si stava inclinando ho preso e sono sceso''.

SCHETTINO DISSE: LANCE A MARE PERCHE' E' CALMA PIATTA (AUDIO) - ''Mettiamo a mare le lance perché è calma piatta''. Il difensore di Schettino Francesco Pepe puntualizza l'intercettazione della telefonata tra l'ex comandante e la capitaneria di porto. Ieri la perizia del gip trascriveva: "Stiamo imbarcando acqua, tanto è calma piatta. E poi ci pensi Dio''.  Secondo l'avvocato Pepe ''è incompleta. Schettino si riferiva al fatto, come affermò, di poter mettere tranquillamente le lance in mare. La sua fu una rassicurazione che voleva dare''.

SCHETTINO IN RITARDO: STO BENE - Schettino, che alloggerebbe a Marina di Cecina, è arrivato questa mattina al teatro Moderno di Grosseto con venti minuti di ritardo. "Buongiorno a tutti", ha detto ai giornalisti e ai fotografi  in attesa di fronte all'ingresso secondario.  Abito nero, camicia bianca e cravatta a righe azzurra. Un fotoreporter appostato a una finestra, Enzo Russo, gli ha chiesto 'Come va?'. Lui: "Vabbuò, non ti preoccupare".

 

 NEGOZIO LANCIA GLI SCONTI. E TIRA IN BALLO SCHETTINO