Firenze, 26 novembre 2012 «E ORA si riparte da zero a zero. Bersani ha vinto il primo round, ma ora pancia a terra e ripartiamo da quelle regioni dove siamo andati peggio». Renzi rilancia la sfida per il ballottaggio alle 23,30. Alle sue spalle sul maxischermo sono proiettati i dati nazionali calcolati dal suo comitato elettorale. 44,13 per Bersani, 40,23 per lui. «Un risultato straordinario» . Non sono i numeri ufficiali, ma Renzi e i suoi sono convinti che il loro sistema di calcolo a campione sui seggi funzioni. E d’altra parte il dato ufficiale del Pd ancora latita. L’ingresso del Rottamatore nel teatrino lorenese della Fortezza da Basso è da star. La gioia dei supporter è incontenibile. Urla, bandiere, il suo nome scandito sul battito delle mani. Lui sale sul palco con la camicia bianca da candidato. È stanco, ma felice. E in prima fila ci sono gli occhi lucidi di sua moglie Agnese a guardarlo. «Con un risultato simile a Sanremo ci avrebbero già dato il premio per la critica — incita i suoi — ma noi il festival ora vogliamo vincerlo».


La lunga serata al comitato di Renzi è partita alle 21 di ieri sera. Gli uomini d’oro della sua squadra sono tutti al telefono. E ogni telefonata si chiude con un sorriso soddisfatto. Il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Francesco Bonifazi, declama i risultati che gli arrivano in diretta. Abbiamo vinto al Matassino, Matteo ha doppiato Bersani, e poi c’è il dato di Pontassieve, la città dove il sindaco Mairaghi gli ha negato persino la palestra per l’ultimo comizio.

 

Ed è andata benissimo anche a Sesto Fiorentino. Laddove il sindaco, Gianni Gianassi, bersaniano di ferro è il più fiero oppositore della nuova pista per l’aeroporto di Peretola, quella che Renzi insegue fin da quando era Presidente della Provincia. Le agenzie battono il dato trionfale di Bersani a Bettola dove Renzi ha preso solo 35 voti rispetto agli oltre 200 di Bersani. Meno di dieci minuti dopo arriva il risultato di Rignano, il paese natale del Rottamatore. E la pariglia è subito resa.

 

Con gli interessi visto il numero dei voti in assoluto. La febbre nel teatrino sale, ma su tutti risuona la voce del portavoce del sindaco, Marco Agnoletti: «Calma, calma. È troppo presto per tutto». Sarà, ma dalla segreteria regionale, il vice, Luca Sani, è già pronto a dichiarare: «Il voto è stato inquinato dal centrodestra». E il Rottamatore? Dopo quasi tre ore di code al suo seggio in piazza dei Ciompi (dalle 17 e 35 alle 20 e 10) è sparito. Forse a cena. Ma chi lo conosce sa che sta controllando i risultati che gli arrivano in diretta da tutta Italia. Scrutatori e presidenti di sicura fede stanno inviando i numri definitivi dello spoglio tramite uno speciale database modificato da uno dei suoi fedelissimi, il consigliere comunale Enrico Bertini. Almeno sulla parte tecnologica i renziani hanno già vinto sulla faticosa ufficialità del partito. All’Andreoni, circolo storico del Campo di Marte Renzi ha triplicato i voti di Bersani e lo stesso, aggiunge qualcun altro, è successo a Mantignano. L’ilarità scoppia davanti ai risultati definitivi di Pontedera, la città natale di Enrico Rossi, il presidente della Regione bersaniano doc. 1386 voti per Renzi, 1162 per Bersani.


Non sono ancora le 22 e anche Angelo Falchetti, il presidente della Mercafir arriva al comitato con l’aria incredula: «A San Bartolo a Cintoia, Matteo ha vinto col 55 per cento dei voti».
Il dato sull’affluenza è un fiume in piena. Alla chiusura dei seggi la conta ufficiale è salita a 57mila 466 votanti. Alle Primarie ‘record’ di Prodi avevano votato in 42 mila. Ma è solo alle 1,40 che dal comitato provinciale di via Forlanini arrivano i dati cittadini definitivii: Renzi 52,19%; Bersani 32,23; Tabacci 0,36; Puppato 2,96; Vendola 12,31.
Appuntamento al 2 dicembre. Chi non ha votato al primo turno e non si è registrato, può registrarsi giovedì e venerdi prossimi. E anche in questo caso le polemiche sono assicurate.