Firenze, 9 maggio 2014 - Un idraulico fiorentino di 55 anni incensurato e senza precedenti penali, Riccardo Viti,  è stato sottoposto a fermo per l'omicidio di Andreea  Cristina Zamfir, la ragazza torturata e uccisa sotto il cavalcavia dell'autostrada nei pressi di Scandicci. A lui sono arrivati gli investigatori della squadra mobile. Indagini serrate quelle di polizia e carabinieri in questi giorni, indagini che hanno in breve condotto a cattuare il responsabile.

L'uomo è stato arrestato questa mattina nella sua abitazione in via Locchi.

INDIZIATO IN DIECI CASI - In tutto potrebbero essere attribuiti a Riccardo Viti dieci casi di prostitute seviziate. Tra i casi in cui e' stata riscontrata la presenza del profilo genetico di Riccardo Viti, quello del marzo del 2013, quando una prostituta di 46 anni fu trovata, viva, legata a una sbarra nello stesso modo della ventiseienne romena. Anche in quel caso la donna era stata legata con del nastro adesivo bianco e verde con stampata la sigla dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi.

E' stato il ricordo di un poliziotto del 113 di Firenze a dare la svolta alle indagini che hanno portato all'arresto di Riccardo Viti. L'agente, che ora lavora alla squadra mobile, si e' ricordato di un intervento con la volante di circa 2 anni fa richiesto da prostitute in cui emergevano modalita' di violenza analoghe a quelle dell'inchiesta. Furono identificate delle persone fra cui lo stesso Riccardo Viti.

In casa di Viti  è stato trovato nastro adesivo uguale a quello che è stato utilizzato nel delitto. L'uomo e' stato fermato all'alba nella sua abitazione in via Locchi da polizia e carabinieri.

Per lui l'accusa è quella di aver violentato e ucciso  la giovane romena.  Il suo profilo genetico  coincide con il Dna trovato sul luogo del delitto.

E il ministro degli Interni Angelino Alfano si complimenta su Twitter con la polizia fiorentina: "L'uomo è stato arrestato, prove inconfutabili a suo carico".

LE PAROLE DI RICCARDO VITI

"Ho fatto una bischerata. Speravo la trovassero come le altre". Lo ha detto Riccardo Viti  riferendosi ai precedenti casi simili nei quali le donne violentate e legate erano state trovate e salvate.

VIDEO: FERMATO IL PRESUNTO MOSTRO DELLE PROSTITUTE

Un omicidio che ha fatto scalpore in provincia di Firenze, perché ha fatto ripiombare la provincia nell'incubo del Mostro, vent'anni dopo i delitti di una delle vicende più efferate della cronaca italiana. L'uomo ha ammesso le sue responsabilità.  In questo momento si trova a disposizione del pm Paolo Canessa e sta rispondendo alle domande.  La compagna dell'uomo, secondo quanto appreso, lavora all'ospedale di Careggi.

Il questore di Firenze Raffaele Micillo, che durante le indagini aveva detto "Chi ha ucciso è una bestia", (dispiacendosi per il paragone con gli animali)   ha espresso soddisfazione per la cattura dell'uomo  "perche' la squadra mobile ed i carabinieri sono riusciti a catturare la bestia"    L'uomo arrestato, ha aggiunto Micillo,  "e' sicuramente responsabile del gesto e, probabilmente, degli altri fatti simili riscontrati precedentemente".

Il capo della polizia Alessandro Pansa ha chiamato il questore di Firenze Raffaele Micillo per

congratularsi con gli investigatori della polizia fiorentina per l'arresto del responsabile dell'omicidio della donna romena.

 

IL COMMENTO DEL PREMIER RENZI

"Avete fatto un capolavoro, un bellissimo gesto prima del nostro arrivo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi al prefetto e al questore di Firenze, Luigi Varratta e Raffaele Micillo, appena raggiunto Palazzo Vecchio, dove si sta svolgendo l'ultima giornata della tre giorni di 'The State of the Union' in riferimento all'arresto di Riccardo Viti.  

IL PREFETTO

"Bravi polizia e carabinieri". Cosi' il prefetto di Firenze Luigi Varratta che si e' complimentato con il questore Raffaele Micillo e il comandante provinciale dell'Arma Andrea Taurelli Salimbeni dopo l'arresto dell'omicida della giovane rumena. "E' stato svolto un lavoro straordinario - ha detto Varratta - che ha permesso di assicurare alla giustizia con eccezionale tempestivita' un pericoloso assassino".

ECCO COME GLI INVESTIGATORI HANNO TROVATO  L'OMICIDA

A Riccardo Viti  gli investigatori sono arrivati anche ricostruendo tutto il percorso della sua auto, da quando ha preso a bordo la ragazza fino all'arrivo in via del cimitero di Ugnano, con le videoregistrazioni delle telecamere di sicurezza disseminate lungo il percorso. Al momento dell'arresto l'uomo aveva con sé anche il giubbotto indossato quella sera.

Le immagini hanno consentito alla polizia di ricostruire il percorso fatto la notte tra il 4 ed il 5 maggio dal Fiat Doblo' grigio di Viti dal momento in cui l'uomo ha preso a bordo la prostituta nella zona del parco delle Cascine all'arrivo nei pressi della strada che si perde in mezzo ai campi di Ugnano, interrotta dalla sbarra alla quale il corpo della ragazza era stato legato. L'auto di Viti e' stata trovata parcheggiata nei pressi dell'abitazione dell'uomo e sequestrata.   

I GENITORI DI RICCARDO VITI

"Non ci credo, sei tu il mostro di Ugnano!...".   Ha  gridato queste parole e si è messa le mani dei capelli, lamadre di Riccardo  , quando polizia e carabinieri sono giunti nell'abitazione al secondo piano di un palazzo di sei piani di via Locchi (zona Careggi) per arrestarlo.

Poi i genitori sono rimasti chiusi in casa nella loro abitazione.  Alcuni giornalisti stamani hanno bussato alla porta dell'abitazione. Da dentro una signora, probabilmente la madre di Viti,  risposto: "Andate via, non dico nulla, non vi dico nulla". "Stiamo soffrendo, stiamo soffrendo", hanno detto poi i genitori di Viti.

L'idraulico 55enne vive con la moglie, originaria dell'Est, e con il figlio di lei, un adolescente nato da una precedente relazione della donna, in un appartamento comunicante con quello dei suoi genitori, che però ha l'ingresso su un'altra strada.  Al piano terra c'e' una rimessa della famiglia Viti, dove Riccardo e il padre tengono gli attrezzi di lavoro: il locale, cosi' come il furgone, e' stato sequestrato dalla Squadra Mobile di Firenze.

I VICINI

Riccardo Viti è descritto dai vicini, che dicono di essere sconvolti,  come una persona gentile anche se "un po' ruvido e strano, a volte infantile". 

Molti conoscono sia lui che i suoi genitori, che vengono definite persone "bravissime". In base a quanto raccontato dai vicini Viti e' sposato. Viti e' diplomato in ragioneria, ma non avendo un impiego da anni lavora con il padre che fa l'idraulico. Nel tempo libero insegna o fa l'arbitro di karate. La moglie lavora in un'azienda di pulizie che ha un appalto con l'ospedale fiorentino di Careggi. Un dettaglio significativo visto che alcune delle prostitute seviziate sono state legate con del nastro adesivo dell'azienda sanitaria.

Una vicina, che stamani ha assistito all'arresto, racconta di averlo visto uscire in manette accompagnato dagli agenti. Dice di non conoscerlo troppo bene ma di essere rimasta colpita una volta quando in un supermercato lo vide con la madre mentre comprava dei prodotti "per lui ma piu' adatti ad un bambino".   

IL COMPAGNO DLLA RAGAZZA UCCISA

Yean Ion Manta, 36 anni, romeno, compagno di Andreea Cristina Zamfir,  si e' presentato fuori dalla questura questa mattina, dopo l'arresto del presunto responsabile dell'omicidio. Piange, è sconvolto e si dice felice per l'arresto dell'omicida.  La coppia ha due figli, di 4 e 2 anni, che vivono in Romania con i genitori dell'uomo.

"Andreea Cristina non si drogava e non si prostituiva - ha detto -.    A casa non avevamo i soldi per mangiare". "La sera in cui e' morta - ha aggiunto - Cristina usci' intorno alle 22, mi disse che aveva un appuntamento di lavoro come baby sitter. Poi non l'ho piu' sentita, non ha piu' risposto al telefono e hai
miei sms". "La fine di Cristina - ha detto ancora - e' tutta colpa di sua madre, che l'ha abbandonata sei anni fa alla stazione come se fosse un bagaglio. Da sei anni non sa nulla di lei e adesso le interessa solo perche' e' morta".

GLI AMICI DELLA VITTIMA

"Si prostituiva ogni tanto per dar da mangiare ai suoi due bambini e per avere soldi da inviare ai parenti in Romania". Così hanno detto alcuni amici della ragazza romena uccisa. Gli amici aspettano sotto il palazzo della questura gli esiti dell'interrogatorio di Riccardo Viti.

LA PERQUISIZIONE A CASA DI VITI: TROVATI DUE MANICI DI SCOPA

Nel corso della perquisizione in un garage di Viti  la polizia scientifica e la squadra mobile hanno trovato due manici di scopa. La donna era stata violentata usando proprio un pezzo di legno. Su uno dei manici c'erano tacche intagliate, come se servissero a indicare la misura del pezzo di legno.
 

La questura ha convocato una conferenza stampa oggi alle 15:  parteciperanno il pm Paolo Canessa, il questore Raffaele Micillo, gli investigatori di polizia e carabinieri che hanno lavorato alle indagini di questo caso.