Firenze, 14 gennaio 2013 - Sei degli imputati nel processo per stupro di gruppo avvenuto davanti alla Fortezza da Basso sono stati condannati a 4 anni e 6 mesi di reclusione. Un settimo è stato assolto.

Così ha stabilito il tribunale di Firenze rispetto ai 7 giovani accusati di aver violentato in branco una ragazza, il 26 luglio del 2008, in un'auto parcheggiata davanti alla Fortezza da Basso. La condanna è per violenza sessuale di gruppo aggravata dal fatto che la vittima era ubriaca.

I condannati sono ragazzi italiani, fra i 26 e i 28 anni. Si tratta di Lorenzo Lepori, 28 anni, studente universitario e regista amatoriale di film splatter di Montecatini, Niccolò De Angelis, 27 anni, di Borgo a Buggiano, Francesco Michelotti, 28 anni,  di Pieve a NievoleLorenzo Riccò, 26 anni, di Pescia, Leonardo Victorion di Cerreto Guidi, 25, e Riccardo Mechi, 26 anni,  di Firenze.

E' stato invece assolto il brasiliano di 29 anni, Daniel De Mendoca Stride. Nel 2008 la vittima aveva 23 anni. 

Secondo l'accusa, dopo aver passato la serata insieme al gruppo di giovani, che la fecero ubriacare, la ragazza venne accompagnata in un parcheggio vicino alla Fortezza da Basso di Firenze, dove, in auto, avvenne lo stupro.
Alla lettura del dispositivo della sentenza erano presenti gli imputati con i loro genitori: molti di loro sono scoppiati in lacrime, mentre altri hanno reagito con espressioni di rabbia e sconforto.

'E' una sentenza da interpretare e molto difficile - ha commentato uno dei difensori, l'avvocato Francesco Maresca - che non accoglie completamente la versione della parte offesa, quando questa afferma che c'è stata una costrizione fisica. I giudici hanno reinterpretato l'episodio come un approfittamento dello stato di inferiorità della ragazza, dovuto ad una ubriachezza che non era stata indotta''. Per un altro difensore, l'avvocato Patrizia Polcri, ''la ragazza non è stata creduta per intero. Nessuno l'ha costretta a bere. Anche il fatto che De Mendoca sia stato assolto mette in dubbio la credibilità della parte offesa''. I difensori hanno annunciato appello.

 

Oltre a una pena di 4 anni e sei mesi di reclusione, il tribunale di Firenze ha condannato i  sei imputati  al risarcimento del danno in favore delle parti civili: la ragazza che denuncio' la violenza e il Comune di Firenze.    Sia per l'amministrazione fiorentina sia per la ragazza il danno e' ''da liquidarsi in separata sede'', anche se per la ragazza e' stata intanto stabilita una provvisionale da 20 mila euro. Il Comune di Firenze aveva chiesto di costituirsi parte civile sia per il danno all'immagine della citta' sia per il danno alla liberta' delle donne.

 

''Non si puo' parlare certo di soddisfazione per la condanna dei sei ragazzi - ha commentato l'assessore comunale alle politiche giovanili Cristina Giachi, in aula alla lettura della sentenza - ma di apprezzamento, questo si', per il difficile ed equilibrato lavoro svolto dai giudici nell'inquadrare nella fattispecie un fatto complesso. La citta' e' a fianco delle istituzioni della giustizia e delle parti offese soprattutto in momenti difficili e delicati per tutta la comunita'''.    Poco dopo, in consiglio comunale, l'assessore ha parlato di  ''una pronuncia equilibrata, nonostante l'estrema delicatezza   della vicenda''.