Firenze, 28 settembre 2012 - Telefonini, Ipad ed ebook. E' questo che potrebbe arrivare al posto della 'vecchia' carta stampata. Insomma servirebbe davvero un miracolo per scongiurare la chiusura della libreria Edison di piazza della Repubblica. Lo storico bookstore e' stato infatti sfrattato dai locali che occupa in pieno centro, dalla concorrente Feltrinelli, che ne e' la proprietaria. Nell'immobile, di quasi mille metri quadrati, potrebbe arrivare un Apple Store. Segno dei tempi.

Ferve il dibattito politico, a Firenze, non solo perche' i 36 dipendenti della Edison rischiano di rimanere senza lavoro. I lavoratori, che ieri sera hanno dato vita a un flash mob di protesta, si mettono a disposizione della Feltrinelli e della societa' che gestisce l'immobile ''con la propria competenza per l'apertura di un punto vendita in franchising''.

Il fatto è che si tratta dell'ennesima libreria storica di Firenze a chiudere i battenti. La prima, alcuni anni fa, era stata la Seeber di via Tornabuoni: al suo posto, c'e' un negozio di scarpe di lusso, appoggiate sugli antichi scaffali in legno. Un anno fa, saracinesca abbassata anche per la Libreria Martelli di via Martelli, che aveva preso il posto della storica Libreria Marzocco: nei locali a due passi dal Duomo, dovrebbe arrivare il colosso della ristorazione di qualita' Eataly. E sempre nel 2011 aveva chiuso la Libreria del Porcellino, in piazza del mercato Nuovo, una delle piu' antiche del capoluogo toscano.

Il dibattito politico verte intorno alle norme da adottare per evitare che i negozi storici di Firenze vadano via uno a uno. L'assessore all'Urbanistica Elisabetta Meucci, nei giorni scorsi ha detto che non verra' concessa una deroga alla norma che limita al 30 per cento di superficie quella che si puo' destinare ad attivita' commerciale 'semplice' nelle librerie, nei cinema e nei teatri del centro storico.

Alcuni giornali cittadini hanno scritto, nei giorni passati, che il sindaco Matteo Renzi potrebbe essere favorevole a fare un'eccezione, per la Apple, ma dall'opposizione e anche da settori della maggioranza si e' levato un coro di 'no'. La palla ora passera' al Consiglio comunale.