Firenze, 27 settembre 2012 - Contro la chiusura annunciata della libreria Edison i dipendenti hanno organizzato un flash mob serale per protestare contro la decisione presa dai vertici dell'azienda in seguito allo sfratto dall'immobile stabilito dalla concorrente Feltrinelli, che ne è proprietaria. Stasera, poco prima che nell'antistante piazza della Repubblica cominciasse il concerto di Iggy Pop organizzato da Hard Rock Cafè, è stato appeso davanti all'ingresso della libreria uno striscione nero con una croce e la scritta "Libreria Edison, marzo 1994-novembre 2012'' a indicare le date di nascita e morte dell'esercizio. Sotto, sdraiato in terra su un telo anch'esso nero, uno degli addetti, a occhi chiusi e circondato da lumi funebri accesi.

 

Al flash mob era presente anche il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, oggi nel capoluogo toscano. ''Questa è una libreria storica per Firenze, non deve chiudere - ha commentato - Renzi deve svolgere il suo
ruolo, fare il sindaco, e tutelare il lavoro dei dipendenti di questo spazio e la cultura che esso produce, anziché, come si apprende, lasciare questo spazio ad un punto Apple''. ''Renzi - ha insistito Ferrero - sta trasformando il centro
storico di Firenze in una specie di Disneyland, un divertimentificio che nulla ha a che vedere con la storia e la tradizione di questa città. E ciò è inaccettabile''.