Prato, 27 giugno 2012 - E' omicidio colposo l'ipotesi di reato per cui la procura di Prato sta procedendo nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Franco Lori, il bambino di 11 anni morto ieri durante un'escursione con la
parrocchia sul monte pratese della Calvana. Al momento non ci sono indagati. L'autopsia verra' disposta domani.''Al momento non sono emersi elementi di colpa a carico di nessuno'' viene spiegato in procura, precisando che non ci saranno iscrizioni nel registro degli indagati in vista dell'autopsia.

Al momento non sono emersi elementi di responsabilita' nei confronti degli organizzatori - parroco e accompagnatori - dell'escursione. E' quanto viene spiegato in procura riguardo l'inchiesta.
L'ipotesi che sembrano prediligere gli investigatori e' che il decesso sia legato ad un problema di salute del bambino, che pero' non era conosciuto ne' ai suoi genitori, tanto meno agli organizzatori della gita. Il malore sarebbe stato cosi' un fatto imprevedibile. Sara' l'autopsia, che verra' disposta domani, a chiarire se il bambino fosse affetto da qualche patologia congenita che ieri gli e' stata fatale. Proprio alla luce degli esiti dell'esame autoptico gli inquirenti potranno decidere se procedere ad eventuali iscrizioni nel registro degli indagati.
In base a quanto emerso al momento, gli investigatori non sarebbero in possesso di elementi tali da far pensare che il bambino abbia manifestato agli accompagnatori, in maniera pressante, il proprio malessere prima di
perdere i sensi.

FRANCO DURANTE L'ESCURSIONE CHIEDEVA: "QUANTO MANCA?". PRIMA DI SVENIRE: "QUESTO GIOCO NON MI PIACE"

''Ha farfugliato cose senza senso, come 'c'e' una buca' o 'questo gioco non mi piace'. Ci siamo fermati e dopo un po', all'improvviso, si e' accasciato''. E' il racconto di Alessandra Foddi, una delle accompagnatrici che ieri era insieme a Franco Lori il bambino di 11 anni morto durante una escursione sul monte pratese della Calvana.

Alessandra ha raccontato di aver chiamato i soccorsi alle 13.08 chiedendo subito l'intervento di un elicottero e che durante le varie telefonate le hanno detto poteva trattarsi di un colpo di calore.

Quindi, seguendo i consigli dei sanitari, lei ha bagnato la maglietta del bambino e gli ha dato dei pizzicotti per capire come reagisse. Dopo una quarantina di minuti e' svenuto ed ha perso conoscenza: ha vomitato e aveva la lingua retratta, ha raccontato sempre Alessandra.

''E' crollato di colpo - ha raccontato la signora Foddi - era affaticato, ma lo eravamo un po' tutti, non ha detto: 'Mi sento male'. Poi ha pronunciato quelle frasi senza senso''. ''Quando ha perso i sensi io gli ho fatto il massaggio cardiaco. Anche il prete, che era andato avanti con il resto del gruppo, e' tornato indietro a darmi aiuto nel soccorso''.

Insieme ad Alessandra c'era la figlia Chiara. ''Ho accompagnato Franco - ha raccontato Chiara - durante tutto il tragitto, lo incoraggiavo, perche' diceva di essere stanco e chiedeva: quanto manca? Io lo tranquillizzavo, e ci scherzavo. Poi all'improvviso l'ho visto accasciarsi. Mamma ha chiamato il 118''.

L'ASSESSORE REGIONALE: "TUTTI HANNO FATTO IL LORO DOVERE MA ORA UNIFICHEREMO IL SERVZIO DI 118, SI PUO' E SI DEVE FARE DI PIU'"

IL 118: "SOCCORSI PARTITI IMMEDIATAMENTE"

I responsabili del 118 di Firenze, Lucia De Vito, e di Prato, Simone Magazzini, hanno ricostruito la cronologia dei soccorsi per il bambino morto sulla Calvana, fin dalla prima chiamata, che, spiegano, e' giunta alla centrale operativa del 118 di Firenze alle ore 13.08.

''Nonostante la Calvana sia in territorio pratese - osserva Lucia De Vito - le prime chiamate fatte dai cellulari hanno agganciato la centrale di Firenze, che le ha immediatamente dirottate su quella di Prato: la prima alle 13.08, le successive alle 13.16, 13.33, 13.46''.

A proposito delle dichiarazioni rilasciate da una mamma, sul fatto che al figlio la centrale del 118 avrebbe chiesto l'indirizzo, Lucia De Vito precisa: ''Prima di tutto, a chiamare erano persone adulte, non bambini. E poi si chiede sempre la localizzazione. Quanto piu' i posti sono impervi, tanto piu' la localizzazione e' importante, per riuscire a raggiungerli nel piu' breve tempo possibile''.

Non appena la prima chiamata, quella delle 13.08, e' stata inoltrata dalla centrale di Firenze a quella di Prato (13.09), sono partiti i soccorsi via terra. ''Nel giro di pochi minuti - dice Simone Magazzini - abbiamo mandato un'ambulanza e una jeep a quattro ruote motrici. Voglio precisare che le prime richieste di soccorso parlavano di 'colpo di calore', e come localizzazione davano Casa Bastoni, una localita' che si raggiunge facilmente con i mezzi. Quando i mezzi sono arrivati a Casa Bastoni, i soccorritori si sono resi conto che il gruppo era invece quasi in cima alla Calvana, dove si puo' arrivare solo a piedi. Quindi hanno lasciato i mezzi e hanno proseguito a piedi''.

Nello stesso momento, si ricostruisce, la centrale operativa di Prato ha chiesto a quella di Firenze l'invio dell'elisocorso, e l'intervento del Soccorso alpino e dei Vigili del fuoco. I soccorsi a piedi sono arrivati alle 14.28, e i medici hanno cominciato il massaggio cardiaco.

''Alle 14.08 la centrale di Prato ha fatto a quella di Firenze la richiesta dell'elicottero - afferma Lucia De Vito - il Pegaso, partito dall'ospedale Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri, Bagno a Ripoli, e' arrivato sul posto alle 14.33. Il medico dell'elisoccorso ha trovato gia' i colleghi giunti a piedi impegnati nelle manovre rianimatorie, che sono proseguite, finche', alle 15.22, il bambino e' stato messo sull'elicottero e portato a Careggi, dove il Pegaso e' arrivato alle 15.26''.

LA PARROCCHIA: "IL PICCOLO SUBITO SOCCORSO DA ANIMATRICE, NESSUNO DISIDRATATO"

Franco Lori, il ragazzo di 11 anni morto ieri a seguito della gita parrocchiale sul Monte Calvana ''non ha accusato alcun malore fino a Cavagliano. E' falso dunque, come riportato da alcuni quotidiani, che il ragazzo avesse detto o mostrato di sentirsi male in altri tratti del percorso. Ed e' importante sottolineare che nessun altro ragazzo si e' sentito male''.

Lo scrive la Diocesi di Prato in una nota in cui ricostruisce la tragica vicenda, con l'aiuto del parroco di Paperino, don Carlo Gestri. Una puntualizzazione che la Diocesi ritiene necessario fare per fare luce sulla vicenda, a seguito di ricostruzioni giornalistiche giudicate ''inesatte''.

''Improvvisamente, alle 12,45 - prosegue la nota - il ragazzo ha mostrato segni preoccupanti di sofferenza e l'animatrice che si trovava con lui, persona che ha frequentato un corso di primo soccorso e dunque capace di apportare un primo intervento, ha chiamato il 118.

Contemporaneamente ha prestato i primi soccorsi. Il parroco, che si trovava alla testa della fila, ha immediatamente raggiunto il ragazzo. Gia' nella prima chiamata al 118 l'animatrice ha chiesto l'invio di un elicottero, visto che si trovavano a mezza costa sul monte. Nel frattempo il resto del gruppo ha raggiunto Cavagliano''.

La gita prevedeva ''un cammino di poche ore lungo un percorso conosciuto, non solo dagli animatori responsabili del gruppo, ma anche dai bambini e ragazzi partecipanti. Negli anni scorsi infatti - ricorda la Diocesi - la quasi totalita' aveva partecipato ad una escursione con lo stesso percorso di quella organizzata nella giornata di ieri. La gita sul monte ha avuto la sua partenza dai Cappuccini.

Tutti erano equipaggiati, con acqua, pranzo al sacco e berretto, secondo le istruzioni richieste dagli animatori nei giorni scorsi. La sosta per il pranzo, dopo una prima a Casa Bastone, era prevista a Cavagliano, localita' dove ci sono case abitate e la possibilita' di dissetarsi ad una fontana. Infatti quando il gruppo ha raggiunto tale luogo tutti hanno riempito borracce e bottiglie e si sono dissetati.  Nessuno dunque era disidratato''.

INCONTRO ALLA CHIESA DI PAPERINO - Intanto grazie ad un tam tam su Facebook i genitori dei bambini che ieri hanno partecipato all'escursione sulla Calvana, a Prato, dove a soli 11 anni è morto Franco Lori, stamani si sono trovati nella chiesa della parrocchia di Paperino con don Carlo Gestri, che ieri guidava la gita.

L'incontro si e' chiuso con una madre che ha urlato al prete: ''Siamo con lei''. Di seguito c'e' stato un forte applauso. Alla preghiera ha partecipato un centinaio di persone. Il prete si e' soffermato a parlare in privato con un gruppo di bambini. Era visibilmente commosso. Nella canonica di Paperino si e' poi presentato il vescovo Gastone Simoni che, soffermandosi a parlare brevemente con i giornalisti ha spiegato che la camminata non e' stata di 4 ore, criticando anche il fatto che sui media la vicenda sia stata fatta raccontare da dei bambini che erano sotto choc.

LO SFOGO DI UNA MADRE - Letizia Nesti, madre di un bambino che ieri ha partecipato all'escursione sulla Calvana  ha puntualizzato che  "gli accompagnatori non hanno colpe, il prete nemmeno, qualcuno vuol dire che i soccorsi sono arrivati in ritardo? Le telefonate sono partite alle 12:45 e i soccorritori sono arrivati alle 14:30''. ''Quel bambino era a terra privo di sensi - continua Letizia -, e i soccorritori non arrivavano. Io non c'ero ma questo e' quanto mi ha raccontato chi era la'. Un bambino che ha chiamato il 118 si e' sentito chiedere l'indirizzo di dove era successo.
Ma che senso aveva? Erano su un monte. Avevano tutti i telefonini, siamo nel 2012, eppure l'elisoccorso e' arrivato dopo due ore. Prima di dare colpe agli accompagnatori, chiediamoci se tutto questo e' normale''.

LO SFOGO DEL PADRE DEL PICCOLO FRANCO - «LO MANDAVAMO ai campi estivi perché facesse amicizia con altri bambini. Adesso saranno gli angeli a fargli compagnia». Stefano Lori è fermo davanti al pronto soccorso di Careggi, immobile, impietrito dal dolore. Gli occhi lucidi attraversano i ricordi dell’unico figlio, Franco, di appena 11 anni. Dopo averlo avuto tardi, a 50 anni, il padre ha dovuto dire addio al suo ragazzo troppo presto.

Il caldo durante l’escursione alla Calvana è stato fatale per il cuore. Se n’è andato così, Franco. «Un ragazzo sano — lo descrive il babbo — che non aveva mai avuto grossi problemi di salute». L’unica preoccupazione dei genitori era che stesse troppo tempo davanti a tv e computer, invece di giocare all’aria aperta. E pensare che quel campo estivo doveva essere un modo perché Franco stringesse rapporti più stretti con i suoi nuovi amici.
Stefano e la moglie Stefania, i genitori, si erano trasferiti da circa un anno da Poggio a Caiano a Prato, nel quartiere Paperino. Franco era un ragazzo dolce e pieno di vita, ma la sua passione erano computer e calcio.

Era un grande tifoso della Fiorentina e si divertiva ad andare in camion con il babbo. Proprio sul suo tir Stefano, camionista, ha avuto la notizia dalla moglie in lacrime. «Ero in viaggio a San Vincenzo — racconta — quando mia moglie mi ha chiamato disperata. Sono arrivato qui di corsa».

Le braccia tatuate e gli occhi azzurri arrossati dal pianto: l’ultimo gesto per riavvicinarsi a Franco è stato quello di prendere la sua foto nel portafogli, custodita accanto a quella della moglie. La forza di un fisico imponente è superata da quella della grande dignità con cui Stefano porta sulle spalle il suo dolore.

I PARENTI si stringono attorno a lui, questo gigante buono, commovente, quasi a cingerlo e proteggerlo con una cintura di sicurezza. Ormai non c’è più niente da fare, il babbo dà un ultimo sguardo alla foto del suo Franco. E con un fil di voce mormora un messaggio di straordinario coraggio e generosità: «Non ho chiesto nulla ai medici, non voglio sapere niente. Ormai nessuno mi riporterà indietro mio figlio. L’unico atto d’amore per ricordarlo, adesso, è donare i suoi organi». 

LA SOLIDARIETA' DEI SENATORI DEL PDL

"All'affettuosa solidarietà per i genitori del piccolo Franco, vogliamo pubblicamente aggiungere la nostra vicinanza e la nostra riconoscenza a Don Carlo Gestri e alle decine di migliaia di sacerdoti e di animatori parrocchiali che hanno fatto amare la montagna e la gioia della vita comunitaria a milioni di adolescenti, che qualche giornalista cialtrone e disinformato e qualche precipitoso sciacallo hanno voluto immediatamente criminalizzare".

Lo scrivono in una nota relativa alla vicenda del bambino morto nel pratese in seguito ad una gita organizzata dalla locale parrocchia, i senatore del Pdl Giovanardi, Cutrufo, Compagna, Zanoletti, Saltamartini, Camber, Boldrini, Alicata, Mantica, Scarabosio, Messina, De Eccher, Bornacin, Asciutti, Balboni, Allegrini, Tomassini, Coronella, Costa, Sarro, Cardiello, Boscetto, Bondi, Totaro, De Lillo, Tancredi, D'Ambrosio, Lettieri, Conti, Lenna,
Nespoli.