Arezzo, 14 novembre 2012 -  Dieci milioni di danni: è questa la prima stima sui disastri prodotti dalla cosiddetta tempesta di San Martino, che ha impazzato per tre giorni. I conti sono di Tullio Marcelli, direttore della Coldiretti. Comprendono i danni alle colture, la mancata assunzione di stagionali per lavori compromessi, i lavori di ripristino in molte aziende agricolte messe in grossa difficoltà dal maltempo.

Passata l’emergenza e rientrata l’allerta meteo, i Centri Intercomunali di Protezione Civile e i Comuni stanno lavorando agli interventi di ripristino per il ritorno alla normalità.

Su tutto il territorio aretino la viabilità è stata ripristinata. Resta chiusa la E45 in direzione sud dal km 148+500 al km 143+500 (Svincoli Pieve Santo Stefano Sud - Madonnuccia), con deviazioni sulla SP77.

Il sistema integrato di Protezione Civile ha saputo rispondere all’emergenza dei giorni scorsi e adesso, passata la fase più critica, alcune delle associazioni che afferiscono alla Consulta del Volontariato di Protezione Civile, hanno dato la disponibilità, tramite il sistema regionale, di personale e pompe idrovore per l’emergenza a Grosseto.

«STATO DI CALAMITÀ». La giunta provinciale non ha perso tempo: Dopo due giorni di diluvio ha inviato alla Regione la richiesta per il risarcimento dei danni provocati dalle piogge interminabili. L’acqua scesa dal cielo nell’arco di una trentina di ore ammonta a oltre 15 centimetri, un’enormità. Per fortuna l’intensità è stata abbastanza bassa, 3-5 millimetri all’ora. Questo ha permesso di limitare i danni rispetto ad altre zone.

Alle condizioni meteo si lega anche la tragedia avvenuta lunedì sera sulla E45. Luigi Frollini, 59 anni di Indicatore, era finito fuori strada con la sua Toyota Yaris tra l’uscita Sansepolcro nord e l’area di servizio. Quando, insieme alla polizia stradale, erano arrivati i soccorsi per l’uomo non c’era più nulla da fare.

Un altro incidente, per fortuna senza conseguenze, è accaduto a Campoluci. Tanto spavento e tanto freddo per un operaio di 48 anni che è finito con l’escavatore in un fosso pieno d’acqua ed è rimasto un’ora e mezzo bloccato, potendo respirare solo attraverso un vetro rotto. Mentre stava lavorando in una cava, ha perso il controllo dell’escavatore che manovrava, finendo in un fosso a causa del cedimento del terreno. L’uomo è rimasto sotto ed è stato estratto solo un’ora e mezzo dopo. Soccorso dal 118 è stato trasportato all’ospedale di Arezzo per un principio di ipotermia.