Veneto e Toscana primi per vivai Comandano Breganze e Follonica

Sono le società di serie A1 con il maggior numero di atleti formati in casa: quattordici ciascuna

Francesco Martini, responsabile del settore giovanile del Cgc e vicedirettore della Siri, la scuola italiana international roller della Fisr, ha realizzato un interessante studio sulla provenienza dei giocatori di hockey che mette in rilievo quali sono, al momento, i vivai più prolifici: "Recentemente – dice Martini – si è un po’ criticato gli allenatori italiani, quindi ho cercato di capire quali, fra le società di A1, sono maggiormente rappresentate come numero di atleti. Per realizzare questa indagine ho tenuto conto, per ogni formazione, dei dieci giocatori con il maggior numero di convocazioni in questa campionat".

"Le squadre con più atleti in A1 provenienti dal proprio vivaio – evidenzia Martini – , 14 ciascuna, sono Breganze e Follonica: la squadra veneta ha nove giocatori su dieci in rosa, più altri cinque in altre formazioni; il Follonica otto su dieci più altri sei altrove, in maggior parte nel Grosseto".

Dietro le prime due ci sono altre due società venete, il Trissino con otto e il Bassano con sette elementi. Se si tiene conto delle regioni, il veneto fornisce complessivamente 42 atleti, seguito dalla Toscana con 32. Molto meno rappresentate Emilia (12), Lombardia (6), Liguria (4), Basilicata (2), Piemonte, Puglia e Friuli (1) per un totale di 101 atleti italiani.

L’analisi di Martini mostra anche la consistenza e la provenienza della ‘legione straniera’ presente nella serie A1 italiana, che risulta formata da 39 atleti. Contrariamente agli anni ’80, sia perché godono dello status di giocatori comunitari (migliore dal punto di vista fiscale), sia perché gli ingaggi degli atleti sono oggi proporzionalmente meno onerosi di allora, la nazione più rappresentata è la Spagna con 22 giocatori; seguono Argentina 11, Portogallo 4, Brasile e Cile 1.

La serie A1 italiana quindi è supportata prevalentemente dai vivai di Veneto e Toscana che, non a caso, sono ogni anno quelli che fanno incetta del maggior numero di titoli nazionali a livello giovanile. Al di là della quantità, il fatto che un numero crescente di atleti siano attirati dai campionati iberici (Alessandro Verona sarà anche il prossimo anno nello Sporting, Giulio Cocco rientrerà dopo due anni trascorsi nelle file del Porto, mentre Francesco Compagno affronterà l’avventura nel Liceo) fa pensare che il lavoro dei tecnici italiani sia tutt’altro che da criticare.

Giulio Arnolieri