Benedetti non si ferma più E Il Seravezza torna alla vittoria

SERAVEZZA - Ci voleva proprio questa vittoria per il Seravezza Pozzi. Un vero toccasana. Soprattutto nel proprio stadio, dove i 3 punti mancavano da troppo tempo. E ancora una volta decisivo è stato il bomber: Lorenzo Benedetti, che ha sbloccato il delicatissimo match con la Sangiovannese al 18’. Per lui è il 9° centro in questo campionato ed il 12 in stagione (sommando la Coppa). Nei verdazzurri si è rivisto anche capitan Granaiola dopo l’infortunio ma ha provato e poi si è accomodato in panchina (ancora non è pronto). Vangioni non va di difesa a 3 ma a 4 e punta ancora su Vignozzi come quota 2004. Il tridente d’attacco del 4-3-3 verdazzurro è con tutte le bocche di fuoco: Podestà a destra, Benedetti al centro, Camarlinghi a sinistra. La mediana Bedini-Monacizzo-Vietina farà il suo nelle terre di mezzo, contro il 4-4-2 di Firicano. La partita vive subito momenti di protesta da ambo le parti per sospetti tocchi in area. Poi ecco il gol sblocca-partita, nonché quello che la deciderà: corner, palla prolungata e di testa Benedetti è il solito rapace implacabile. La Sangio ha immediatamente la chance del pari ma Rossetti spreca. Tocca poi ai versiliesi fallire le chance del raddoppio: prima con Podestà che sbaglia a tu per tu con l’ex Viareggio Cipriani, poi con Benedetti che da 2 metri non riesce a trasformare in gol il perfetto cross di Podestà anche grazie ai riflessi del ‘Cip’. Il Seravezza gioca bene, soprattutto dal lato di un Podestà che scoppia di salute. La Sangiovannese soffre ma ha comunque le proprie occasioni, come quella di Miccoli che calcia fuori dallo specchio da invitante posizione. Nella ripresa Camarlinghi semina il panico alla sua maniera e serve Benedetti ma gli ospiti si salvano sulla riga. Il Seravezza poi si abbassa un po’, anche per blindare il raccolto con lo scorrere dei minuti, cercando di puntare sulle ripartenze. Del resto questa vittoria era troppo importante da non farsi sfuggire. E la squadra di Vangioni l’ha difesa bene, contro il crescente forcing del Marzocco. Ci vuole poi la solita gigantografia di Lagomarsini a dire tutta una serie di no agli avversari (su Zhar e su Nannini).