Omaggio dei big al poeta dell’amore. Scoperta la statua dedicata a Bigazzi

Lido, con la vedova del paroliere anche Bocelli, Masini e Maionchi

Il sindaco Del Dotto e Gianna Bigazzi (foto Aldo Umicini)

Il sindaco Del Dotto e Gianna Bigazzi (foto Aldo Umicini)

Lido di Camaiore (Lucca), 2 settembre 2018 - Giancarlo Bigazzi, il toscanaccio, paroliere dei campioni della musica, rivive nel Parco di Bussoladomani. Con le sue canzoni ci si è amati, baciati e coccolati per generazioni. Bocelli, Masini, Mara Maionchi a rendergli omaggio. «In ogni inizio c’è l’eternità», scriveva un grande: e ieri, proprio le note di Eternità, hanno risuonato e aperto tutta la scena alla scopertura della statua in bronzo che lo ritrae. Dopo oltre un anno dall’inaugurazione del parco “visionario” lungo il viale Kennedy, le braccia di Lido di Camaiore e dell’intera Versilia si sono aperte alla musica. «Una musica questa – ha detto il senatore Massimo Mallegni – che invita a fare l’amore». Un bell’esordio per un politico di enorme praticità. In rappresentanza del Senato, Mallegni ha sottolineato l’operosità dei versiliesi che, come l’artista autore dell’opera, Michele Cosci, fanno muovere le corde del cuore. E dovrebbero però far scattare anche l’economia e le casse statali con più generosità. «La cultura dovrà avere più risorse. Siamo in Italia, il paese con più bellezze al mondo», ha chiosato.

Ma la vera protagonista dell’evento, che lascia l’impronta calda di un veritiero Bigazzi bronzeo seduto al piano, che accenna un sorriso, è stata Gianna, moglie, amante e musa. Una compagna che ha creduto nel Trust intitolato al Maestro, presieduto dal professor Colao, che ha voluto immortalare la memoria di Giancarlo nel luogo sacro che fu di Sergio Bernardini. Gianna ieri era una ‘ragazza’. «Proprio a Sergio, dopo Bigazzi – ha assicurato il sindaco Alessandro Del Dotto – dedicheremo la prossima opera in questo parco che nel 2019 vivrà con grandi artisti». Oltre quarantamila anime per i concerti annunciati nell’arena sotto le stelle.

Con la signora Gianna, in abito lungo floreale, il figlio Gianni, mentore di giovanissimi cantanti come Raffaele Giglio che intona Eternità ed emoziona. Prima però l’attimo fuggente si è incarnato appieno nella melodia di ‘Mediterraneo’: così, da sola, ha spiegato anche meglio le ragioni dell’Oscar del 1992. Quindi Bigazzi da Oscar, schivo come il ‘maledetto toscano’ descritto da Malaparte, ma tenero quando le ‘farfalle’ uscivano dal suo pensiero. «Le sue canzoni sono farfalle volate ovunque»: la frase di Gianna chiude il cerchio magico. Presente il sindaco Alberto Giovannetti di Pietrasanta: il parco e’ al confine, la fonderia è la Mariani, la spiaggia in fondo prosegue liscia tra i due Comuni. La geografia sacrale del mondo passa da qui, dove Mina disse ‘ciao’ agli spettacoli e dove adesso Bigazzi attende sinfonie con le gambe accavallate e i gomiti poggiati sulla tastiera.

Isabella Piaceri