Olivia Bertè: "Loredana, basta gettare fango su nostro padre e su Mimì"

La sorella minore di Loredana Bertè e di Mia Martini: "Non ci vediamo da anni a causa del suo carattere"

Olivia Bertè

Olivia Bertè

Marina di Pietrasanta (Lucca), 24 agosto 2018 - "Vorrei che emergesse forte il senso del rispetto per Mimì, soprattutto  verso i sentimenti che aveva verso nostro padre, che adorava. Parlare di papà in termini di violenza significa non avere rispetto neanche di lei, dei suoi sentimenti e delle sue scelte". Un fiume in piena. E le parole che escono dal cuore è difficile fermarle: Olivia Bertè è la più piccola di due sorelle molto famose, Mia Martini, cioè Mimì, e Loredana. Adesso, dopo una vita di silenzio, lutti  e rabbie trattenute e implose ha deciso di non far più finta di niente.

Olivia, cosa la spinge a dire basta? 

"Il problema è Loredana. Che insulta mio padre senza motivo durante incontri pubblici e concerti. Anche in televisione, dove la invitano: ma   Radames Giuseppe Bertè va ricordato con stima e profonda ammirazione. Io lo amavo e Mimì pure. Non può infangare il suo nome, perché era un stimatissimo professore. Né quello di mia sorella: sono tutti e due morti e non si possono difendere". 

Ma cosa dice sua sorella Loredana?

"Le escono dalla bocca le cose più orribili. Poche sere fa in Versiliana è riuscita ad accusarlo di essere stato un violento con tutte noi, cosa non vera. E’ arrivata addirittura a accusarlo di aver molestato sessualmente Mimì. Quando accendo la televisione vedo  che straparla. Quando è in concerto, fa lo stesso e anche sui social. Non so più cosa fare. Anche perché ci ho provato, ma comunicare con lei ormai  è impossibile. Non ci vediamo da anni a causa del suo carattere. Per questo ho deciso di dirlo: non ne posso veramente più.  E lei la deve smettere di insultare persone morte. Che sono suo padre e sua sorella".

Loredana Bertè
Loredana Bertè

C’erano stati scontri in famiglia? 

"Come in tutte le famiglie. Mio padre all’inizio  non aveva visto di buon occhio che Mimì facesse l’artista. Le aveva consigliato di studiare per cantante lirica: e infatti Mia era mezzosoprano. Dopo discussioni e scontri fra loro, i miei si sono separati: io avevo sei mesi e Mia 11 anni".

Con vostro padre avete avuto un  rapporto a distanza: sarà quello che ancora oggi  Loredana non ha perdonato? 

"Io non lo so. Ma di sicuro non è più una bambina e potrebbe essere più matura. Pensando anche che io, cioè sua sorella, ha un figlio che lei quasi non conosce. Anzi, che ignora. Dopo un periodo dalla separazione Mimì ha cercato il  rapporto con nostro padre, e, credi, non è scontato quando i genitori si dividono. Ma lei lo amava, e voleva capire questa persona con tutte le sue forze, facendo in modo che questo rapporto potessi recuperarlo anche io. Gli abbiamo voluto molto bene".

Un rapporto paterno sudato?  

"Sì, ma bellissimo. Mia sorella era una donna intelligente, acuta, colta: se una persona come lei ha un legame così con suo padre vuol dire che non è  stato pessimo come lo racconta l’altra. Dico basta per favore anche al pubblico che arriva ad applaudire Loredana quando butta fango sulla mia famiglia durante i concerti. La memoria di mio padre e di mia sorella non lo meritano. E anche la figura che fa fare a Mia: come se fosse stata stupida lì a subire, ma cosa? La deve finire".

Rivolgersi a un avvocato?

"Ci ho pensato tante volte: mio padre fu costretto ad andarci per fermare le accuse che gli muoveva Loredana. Vinse la causa ma lasciò perdere: è mia figlia, disse. Adesso dopo anni per la prima volta parlo io e dico: Loredana, basta. Non hai diritto di usare la tua popolarità contro il ricordo di nostro padre e nostra sorella. Continua pure a ignorare me e la tua famiglia, ma smettila. L’idea per me è rifugiarsi, avendo raggiunto quella parte della vita in cui, per sorpassati limiti di età si diventa adulti. Agisci e non essere patetica. Fallo almeno per te".