Fallimento della Porto Srl, tre cordate che potrebbero diventare una

Sgrò, Poerio con Navigo e la Cna trattano in queste ore per unirsi

PORTO CONCUPITO Qui accanto uno scorcio delle banchine, in alto Del Pistoia

PORTO CONCUPITO Qui accanto uno scorcio delle banchine, in alto Del Pistoia

Viareggio, 3 ottobre 2015 - L'unione fa la forza? Forse. Anche ieri si sono tenute riunioni di imprenditori della Darsena in vista dello show down della procedura di fallimento della Porto Srl, che detiene gli approdi turistici della Madonnina e di altre banchine comunali. Al momento ci sono tre cordate di aziende per lo più viareggine, ma il tentativo in atto è unire i tre raggruppamenti di imprese in un unico soggetto per partecipare alla selezione che dopo l’udienza di fine mese farà il Tribunale fallimentare, nel caso che all’offerta su cui è stato basato il concordato preventivo se ne aggiungano altre.

Si sapeva che l’imprenditore Pasquale Sgrò da mesi cercava di mettere insieme un’associazione di imprese per rilevare la Porto Srl dal fallimento. Poi si è materializzato il tentativo dell’ingegner Vincenzo Poerio con Navigo e i cantieri della Darsena. E anche la Cna ha aperto una trattativa per riunire le piccole aziende, anche del terziario, interessate a concorrere all’assegnazione. La novità, di cui gli imprenditori delle tre cordate stanno discutendo in queste ore, è la possibile decisione strategica di unire le tre cordate per presentarsi al tribunale con la formula societaria che il giudice riterrà di preferire nell’eventuale futuro bando: una società in fase preventiva, o una lettera di intenti, accompagnate comunque dalle ineluttabili garanzie fideiussorie che saranno chieste a copertura del debito accumulato dalla Porto srl in procedura concorsuale, una somma collocabile tra 4,5 e 5 milioni di euro.

Circolano già alcuni nomi di aziende e imprenditori che sarebbero interessati all’operazione di salvataggio. Per il gruppo che ha iniziato a radunare Pasquale Sgrò ci sarebbero per esempio Termopetroli, Lenci, Bottai di Pisa e il gruppo Del Pistoia. Al riguardo Mario Del Pistoia ieri in risposta a una domanda ha detto: “Stiamo valutando la proposta e saremmo disponibili a partecipare, con una piccola quota, solo se tutti faranno parte della cordata. Il momento è critico, ma credo che tutta l’imprenditoria darsenotta dovrebbe darsi da fare per il bene del porto e di Viareggio”. La cordata di Vincenzo Poerio riguarda invece, praticamente, tutti i cantieri navali di Viareggio anche se Codecasa sta ancora valutando l’intervento e non ha ancora preso una posizione, benché il direttore Ennio Bonomo appaia favorevole. E infine la nuova cordata, capitanata dalla Cna con Giannecchini, a cui parteciperebbero aziende più “piccole” come Tomei e Michela Fucile.

Vedremo se la cordata una e trina andrà… in porto. Una cosa è certa: si può discutere delle posizioni dominanti e della partecipazione di imprenditori vicini al sindaco Del Ghingaro, ma in questa operazione, chiunque si aggiudichi la Porto Srl, deciderà tutto non l’amministrazione comunale ma il giudice delegato alla procedura concorsuale.