Viareggio, 15 giugno 2013 - Toccano ferro i titolari degli oltre 40 stabilimenti balneari della costa toscana, ma soprattutto apuo-versiliese, sui quali da 72 ore pesa - dopo i rilievi dell’Arpat - l’ordinanza del divieto di balneazione: all’ultimo controllo i parametri dell’acqua di mare non erano nei limiti di legge per la presenza superiore ai valori di norma di colonie di "escherichia coli", il batterio-spia del fenomeno. Ma stamani è atteso il nuovo verdetto.

"Speriamo sia positivo, così che il divieto di balneazione potrà essere revocato - afferma Luca Petrucci, presidente dell’associazione Balneari di Lido di Camaiore -: la stagione è cominciata in salita con il maltempo che ha rovinato tutti i weekend di maggio e inizio giugno, se dovesse venire confermato lo stop alla balnezione sarebbe un disastro".

Paradosso dei paradossi: Lido di Camaiore come il resto delle località costiere versiliesi, sette giorni fa, avevano celebrato in pompa magna la consegna della ‘Bandiera blu’, come segno di eccellenza dell’offerta turistica balneare. Oggi, il rovescio della medaglia: l’attesa di un fax in cui l’Arpat dica "le analisi sono in regola" è spasmodica. Acqua "fuorilegge", dunque, soprattutto alle foce dei fiumi della zona, la Fossa dell’Abate a Lido, Motrone e Fiumetto a Marina di Pietrasanta. La piaga degli scarichi abusivi lungo i torrentelli che sfociano al mare sta diventando sempre più preoccupante.

Lido di Camaiore e Marina di Pietrasanta (con un tratto vietato molto più piccolo rispetto a Lido) in Versilia sono dunque nel centro del mirino dell’Arpat. Ma lungo la costa toscana anche gli storici bagni Pancaldi di Livorno si sono trovati a fronteggiare la stessa ordinanza nelle ultime ore, anche qui nell’attesa che le nuove analisi portino il sereno e la revoca del provvedimento.

Anche a Marina di Carrara, nella zona della Fossa Vecchia - alla foce della Parmignola - la situazione non è diversa da quella di Lido di Camaiore: balneazione vietata in sei stabilimenti ma fiducia per il verdetto odierno. La balneazione è ancora bloccata nella zona di Marina di Massa. Almeno fino al 21 giugno.

Ma in questo caso, la spiegazione è legata all’opera di ripascimento della spiaggia e la ricostruzione della scogliera dopo la violentissima mareggiata delle scorse mattinate che ha rischiato di mettere pesantemente in ginocchio diverse aziende turistiche. "Non molliamo" è la voce che arriva dal mondo dell’imprenditoria balneare.

"Resta assurdo - ha detto Stefano Gazzoli, presidente della Fiba-Confesercenti dell’area Nord della Toscana - che una zona ricca di ‘Bandiere blu’, abbia un numero notevole di divieti di balneazione: vogliamo aprire un dialogo con i Comuni dell’entroterra per cercare di azzerare o limitare le conseguenze dei fiumi interni sul litorale".
 

di Giovanni Lorenzini