Il ricordo di Scola. Bohème, il capolavoro della maturità

Sarà riproposto questa estate sul Lago. L’allestimento fu fatto grazie a Deplano e è stato trasmesso dalla Rai

Ettore Scola con Daniele Deplano

Ettore Scola con Daniele Deplano

Viareggio, 21 gennaio 2016 -  A TORRE del Lago Ettore Scola sarà ricordato per l’ultimo lavoro e capolavoro della sua gloriosa carriera. L’allestimento di Bohème, che debuttò il 26 luglio 2014 in una notte di bufere atmosferiche, e verrà riproposto questa estate.

SCOLA, con questa regia, realizzò una cosa che è riuscita a pochissimi artisti, per esempio Giuseppe Verdi con Falstaff: dare vita a un capolavoro a un’età, superati gli 80 anni, in cui solitamente creatività e voglia e capacità di lavorare sono esaurite da tempo. Per di più nel campo teatrale e non cinematografico. La gestazione dell’incarico fu particolare: il direttore artistico Daniele Deplano aveva taciuto il tentativo di convincere il Maestro. Ma, per «colpa» del solito guastafeste, la cosa venne casualmente fuori alla cena dell’inverno precedente col sindaco Leonardo Betti, a un tavolo di Tito Del Molo, dopo la consegna della cittadinanza onoraria (contestata da taluni, sic!) durante EuropaCinema. Quella sera la moglie Gigliola era molto preoccupata per la salute del marito che, di fronte a un compito così nuovo e impegnativo, avrebbe potuto stancarsi. Ettore Scola infatti non si risparmiò. Inizialmente Scola pensò a un allestimento rivisitato e modernizzato. Poi ebbe il sopravvento il genio, e con lo scenografo Luciano Ricceri e la costumista Cristina Da Rold mise in scena una Bohème come non se ne vedevano da decenni nel mondo, un mondo della lirica conquistato dalle manie moderniste che infilano per esempio tute da basket, Vespe Piaggio e desktop nell’Elisir di Donizetti.

SUL LAGO Scola ricreò la Parigi dell’800, con una cura maniacale per i dettagli, il dialogo tra scene e masse, la ricerca delle affiches d’epoca, la cesellatura di ogni personaggio primario e comprimario, al punto di ricreare il passeggio notturno dei parigini della Belle Epoque sugli sfondi. Un capolavoro, punto e basta. Al successo contribuirono anche la direzione di Valerio Galli, la presenza di Daniela Dessì, e la «vecchia zimarra» di Marco Spotti. La première fu ripresa dalla Rai, mandata in onda due volte, e presentata anche nei cinema grazie alla tecnologia 4K. L’opera è stata poi «prestata» anche al Carlo Felice di Genova, ma curiosamente, nonostante il grande successo e il battage televisivo, la precedente presidenza del Pucciniano non l’ha riproposta nell’estate 2015, preferendole la meno attraente messa in scena della Butterfly.

LA NUOVA gestione Veronesi aveva già deciso di rimettere questa Bohème delle meraviglie nel cartellone 2016. Ora, a maggior ragione, l’evento sarà confermato e Marco Scola Di Mambro, il nipote che aveva fatto l’aiuto regista, sarà incaricato di riprendere la regia firmata dal nonno. Sarà un tributo post mortem al grande Maestro che, con questo allestimento, non ha realizzato solo un canto del cigno, ma ha consegnato ai posteri una vera e propria lectio magistralis su cosa è, e cosa non è, la regia.