La pittura dentro l’obiettivo di Bellocchio

A Villa Argentina una serie inedita di dipinti e disegni realizzati dal grande maestro del cinema italiano

Un'opera di Marco Bellocchio

Un'opera di Marco Bellocchio

Viareggio, 17 aprile 2016 -  "Uso immagini, pittura e disegni, per fissare degli aspetti profondi di una storia che poi spesso trasformo in un film". Marco Bellocchio parla di sé al di là della macchina da presa. Racconta la sua personale “La pittura dentro l’obiettivo” in corso fino al 1° maggio a Viareggio (Lucca), a Villa Argentina. Si tratta di 115 opere del maestro premiato con il Leone alla Carriera al Festival di Venezia 2013, divise in varie sezioni: le sale al piano terra della villa ospitano un nucleo di 15 dipinti a olio e tecnica mista, realizzati in età giovanile, fra i 20 e i 23 anni, quando Bellocchio già pensava al Cinema, lo studiava, prima al Centro Sperimentale di Roma e poi a Londra: dipinti puramente espressivi, realizzati mentre, fra gli anni ’50 e ’60, si affermavano a livello internazionale movimenti come la Pop Art.

La figura umana è allo stesso tempo fulcro e impalcatura filosofica e formale di queste prime opere: una pittura anticonformista e cerebrale, uno strumento d’indagine sociale e introspezione psicologica, come molti dei suoi film successivi. «Avevo vent’anni ed ero molto attratto dalla pittura - confida il regista - . Così ho dipinto dei quadri e poi sono passato ai disegni dove nascono, a volte, le idee per i miei film; immagini fisse che poi si trasformano sul set». A questo nucleo si aggiungono altre 100 opere su carta, nate durante la realizzazione dei suoi successi ccinematogtafici: schizzi, bozzetti, disegni, abbozzi, gouache, acquarelli, tecniche miste realizzate dal regista-artista per “pre-visualizzare” su carta tutte le componenti visive dei film. I personaggi e i loro tic comportamentali, il loro profilo psicologico ma anche i costumi e gli ambienti, le scenografie e le condizioni illuminotecniche, atmosferiche e del colore. Da vedere.