Lo yacht dei Benetton ormeggiato al porto. 'Nanook', il panfilo da cinquanta metri

In banchina dopo il drammatico crollo del ponte Morandi a Genova

Un’immagine di Nanook, lo yacht di Luciano Benetton

Un’immagine di Nanook, lo yacht di Luciano Benetton

Viareggio, 21 agosto 2018 - E’ ormeggiato sulle sponde della banchina Lenci, tra i giganti del mare, dal primo di agosto. Il ‘Nanook’, panfilo di 50 metri battente bandiera del Regno Unito. Ma nessuno, in porto a Viareggio, ricorda di aver incontrato l’armatore. Luciano Benetton: il più grande dei fratelli di Ponzano Veneto. Dal 14 agosto la storia dell’intera famiglia, che dai maglioni colorati ha allargato gli interessi dell’impero fino alle infrastrutture e alle autostrade, non è più la stessa.

Come non lo è quella delle famiglie delle vittime del crollo del Ponte Morandi, degli oltre trecento residenti delle case del viadotto ora sfollati. Come non è lo più la vita a Genova. Gilberto, fratello minore di Luciano, è presidente di Edizioni Srl, la holding che attraverso Sintonia controlla il 30% di Atlantia-Autostrade a fianco di grandi investitori istituzionali internazionali. L’intera famiglia, dal giorno dell’apocalisse di Ferragosto, è al centro del dibattito politico.Sebbene l’indagine giudiziaria sia appena partita, l’esecutivo è convinto che da parte di Austostrade ci siano ‘gravi inadempienze’ rispetto alla concessione in base alla quale la società gestisce l’A10 Genova- Savona.

Così il premier Conte ha annunciato la revoca della concessione. Lo scorso 18 agosto i Benetton hanno rotto il silenzio: «Il nostro pensiero – tramite una nota ufficiale diffusa da Edizione Holding – è rivolto a ogni persona che abbia conosciuto e amato coloro che oggi non ci sono più in seguito alla tragedia di Genova. Con rispetto, vogliamo esprimere il nostro profondo dolore e manifestare la nostra concreta vicinanza a chiunque sia stato colpito dai terribili eventi del 14 agosto».